Latte, il nuovo prezzo fa litigare le sigle agricole

Fino a giugno 57,5 cent. C’era attesa per conoscere l’esito del tavolo, tenutosi a Montichiari, che avrebbe dovuto siglare il nuovo accordo sul prezzo del latte in Lombardia.

Alla fine la fumata è arrivata ma non soddisfa tutti: l’intesa siglata con Italatte (società di Lactalis, maggior gruppo lattiero-caseario presente sul territorio nazionale) vede infatti un accordo per il medio termine, con il riconoscimento alla stalla di 57,5 centesimi al litro da questo febbraio fino al giugno 2023. Accordo che se da un lato soddisfa Coldiretti Bergamo, vede invece «insoddisfatta» la Confagricoltura provinciale. Esiste comunque un impegno tra le parti di ritrovarsi ad aprile per valutare la situazione del mercato. Da sottolineare che il prezzo è inferiore all’ultima intesa (60 centesimi, ma venne firmato, sempre da Lactalis, per il solo mese di gennaio): da qui la differente posizione delle due sigle agricole territoriali, in un momento estremamente delicato del settore lattiero-caseario.

Punti di vista differenti

«Le nostre stalle -– commenta Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo – stanno vivendo un momento di forte difficoltà a causa del rincari vertiginosi dei costi energetici e delle materie prime. Questo accordo quindi è positivo perché arriva in un momento delicato per le nostre stalle e consente loro di continuare a garantire la produzione di latte per le famiglie e i consumatori».

Roberto Valota responsabile settore latte di Confagricoltura Bergamo non è d’accordo: «Il prezzo convenuto non ci soddisfa perché si passa dai 60 centesimi di gennaio ai 57,5 dei prossimi mesi. Il latte italiano resta un’eccellenza europea a livello di qualità e questo, fino a un paio di anni fa ci veniva universalmente riconosciuto anche sul fronte economico. Ora con l’aumento di produzione più che raddoppiato, con i costi alle stelle dei foraggi e dell’energia, invece si fa un passo indietro. L’augurio è che da giugno possa cambiare qualcosa, perchè il settore rimane in sofferenza»

Con circa 549 allevamenti e una produzione di latte che nel 2022 si è attestata sulle 420 mila tonnellate, la zootecnia da latte in provincia di Bergamo è una realtà significativa nel panorama regionale che conta circa 5 mila allevamenti e produce oltre il 45% del latte italiano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA