L’export alimentare riprende quota, Germania e Usa sempre primi mercati

I dati. Nel periodo gennaio-settembre del 2022 le esportazioni complessive dei distretti agroalimentari italiani sono aumentate a valori correnti del 14,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel periodo gennaio-settembre del 2022 le esportazioni complessive dei distretti agroalimentari italiani sono aumentate a valori correnti del 14,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, arrivando a sfiorare 19 miliardi. Il dato, che emerge dal Monitor sui distretti agro-alimentari della direzione Studi di Intesa Sanpaolo, è in continuità col trend di crescita del totale delle esportazioni nazionali (+16,7% nei primi 9 mesi 2022) di cui i distretti rappresentano il 44% in termini di valori esportati. Trainante il comparto industrie alimentari e bevande, cresciuto del 19% nel periodo gennaio-settembre 2022, a fronte di un indice dei prezzi sui mercati esteri che, nello stesso periodo, ha registrato una crescita del 10,5%. Nel caso del beverage le ricadute orobiche sono importanti, specie sul fronte delle acque minerali, con diverse aziende sul territorio, trainate, in termini di ricavi e volumi, da Sanpellegrino.

I distretti del vino si confermano prima filiera per valori esportati, con oltre 4,9 miliardi nei primi nove mesi dello scorso anno (+11,7%), e un incremento di 515 milioni rispetto al 2021. Segue per valori esportati la filiera della pasta e dolci (556 milioni di euro in più rispetto al 2021, +21,6%).

Per quanto riguarda i mercati di destinazione, la Germania si conferma il primo acquirente, con un totale di 3,4 miliardi (+8,6%): crescono le vendite dei vini, delle conserve e della pasta e dolci; in lieve arretramento i distretti agricoli. Seguono gli Stati Uniti, con oltre 2,4 miliardi di euro, spesi in particolare in vini, pasta e dolci e olio; terza destinazione la Francia (con circa 2,1 miliardi), che apprezza soprattutto pasta e dolci, carni e prodotti lattiero-caseari, altro settore di punta della Bergamasca che vanta il primato nazionale di Dop del comparto.

Dopo il calo del 2021, riprendono a crescere anche le vendite sul mercato britannico (+15,1% tendenziale), soprattutto di vini, conserve, pasta e dolci. Bene l’export verso le economie emergenti (20% sul totale delle esportazioni), nonostante i cali tendenziali verso Cina (-28,6%) e Russia (-20,2%).

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