L’intelligenza artificiale incontra il mondo della moda: «Anticiperà le tendenze»

MILANO UNICA. In crescita gli espositori: 34 bergamaschi. La sfida lanciata agli imprenditori: «Le nostre aziende facciano uno sforzo per conoscere questa tecnologia».

Anticipare le mode, «cucire» un abito su misura del cliente o, ancora, ideare campagne pubblicitarie via social. Ecco alcune soluzioni che l’intelligenza artificiale potrebbe mettere a disposizione del tessile in un futuro non così lontano. L’Ia fa breccia nella cornice della 38esima edizione di Milano Unica. È stato l’oggetto della cerimonia inaugurale di martedì 30 gennaio, al salone internazionale del tessile e dell’accessorio di alta gamma, che durerà fino a giovedì, negli spazi di Rho Fiera. La manifestazione, quest’anno, ha visto una crescita di espositori, 609 in tutto (a luglio dell’anno scorso erano 562), di cui 93 esteri. Tra i partecipanti vi è anche la delegazione bergamasca, composta da 34 aziende.

Come le imprese del comparto tessile possono affrontare le nuove sfide che l’intelligenza artificiale pone e come sfruttarne le opportunità? Questa la domanda a cui si è cercato di dare risposta servendosi delle testimonianze degli esperti. Partiamo da un dato: gli studi dicono che l’impatto dell’adozione dell’intelligenza artificiale andrà ad aumentare del 15% il Pil mondiale entro il 2030. Nicola Gatti, professore ordinario di Informatica e intelligenza artificiale del Politecnico di Milano, ha identificato quali potrebbero essere gli incontri tra il mondo del tessile e quello dell’Ia. «Al momento non c’è ancora qualcosa di completamente maturo per l’industria tessile, ma l’intelligenza artificiale può supportare il comparto sfruttando strumenti già utilizzati in altri ambiti».

Come ricorda anche il moderatore dell’incontro, Enrico Pagliarini, giornalista di Radio 24 ed esperto di queste tematiche, tecnologie di Ia come Chatgpt o MicrosoftCopilot hanno costi di sviluppo di milioni di euro che il mercato delle Pmi italiane non potrebbe sostenere.

Un aiuto in tanti ambiti

«Le tecniche già utilizzate in altri settori si propongono come soluzioni puntuali – prosegue Gatti – che possono essere rivolte all’area procurement, monitorando i fornitori, negoziando i prezzi oppure cercandone di nuovi; all’area della creatività, quindi come supporto al designer fornendo informazioni su quali saranno i nuovi trend della moda, o al cliente, offrendo soluzioni personalizzabili; e per il marketing in supporto a campagne di comunicazione anche per i social».

Il punto focale del discorso di Gatti è che le aziende devono fare uno sforzo per conoscere questa nuova tecnologia in modo da essere in grado di gestirla: «Non avete scuse – dice Gatti in tono provocatorio rivolgendosi ai numerosi imprenditori presenti – ci sono moltissime possibilità che spingono verso lo sviluppo supportate da enti e istituzioni (come il centro di ricerca e innovazione del Politecnico di Milano o l’Agid)». Al tempo stesso non mancano i rischi, anche per il comparto del tessile, aggiunge Pagliarini: «Il furto di proprietà intellettuale. Ad esempio, una macchina può copiare il disegno di una stoffa. Per questo anche studi di matematica forense stanno cercando di comprendere quando la truffa è generata dall’Ia».

Di supporto alle aziende ne ha parlato in apertura alla cerimonia il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che promette «risorse sul piano della digitalizzazione, del green e della formazione per dare impulso a una fase importante di ammodernamento. Per le Pmi metteremo in campo risorse per percorsi sia di transizione ecologica che di innovazione tecnologia». Nel frattempo, si lavora per presentare un disegno di legge per la prossima primavera che fornirà una normativa italiana sulle tecnologie abilitanti per il sistema industriale. Cambio di guarda infine per la presidenza di Milano Unica: Alessandro Barberis Canonico passa il testimone a Simone Canclini - che guiderà l’edizione di luglio - il quale augura «una tre giorni di successo».

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