Paperoni di Borsa, Pesenti e Cagnoli su
Tante perdite per la crisi causata dal Covid

La crisi dovuta all’emergenza sanitaria influisce su quasi tutti i portafogli degli azionisti orobici. I Rocca scesi al 9° posto, Bombassei perde una posizione.

Parlare di terremoto forse è persino riduttivo. Lo tsunami che si è abbattuto sui listini di Borsa a causa della pandemia, ma anche alla conseguente depressione economica, ha caratterizzato la forte perdita sui mercati un po’ di tutti i soggetti presenti in Piazza Affari. A questa tempesta finanziaria, che vede cali che vanno a chi va bene del 10-20% e a chi va male anche superiori al 60% del portafoglio rispetto ai numeri del 2019, si deve aggiungere per molti player bergamaschi la delicata fase dell’Opas Ubi portata avanti da Intesa, che ha anch’essa pesato su alcune dinamiche finanziarie.

Poi ci sono le cosiddette «mosche bianche», coloro che anche durante i mesi più difficili dell’emergenza hanno saputo muoversi con abilità sui listini, in settori strategici e in controtendenza. Tra questi anche due gruppi bergamaschi: da un lato quello delle famiglie guidate da Carlo Pesenti, che con le azioni di Italmobiliare guadagna in un anno il 57% a quota 616 milioni, risalendo di 11 posti la graduatoria e Giovanni Cagnoli, che con la sua partecipazione in Saes Getters ha guadagnato il 17,2%, risalendo soprattutto 45 posizioni (dal 234° al 189° posto) nella speciale classifica stilata come ogni anno a livello nazionale da MF/Milano Finanza su valori di listino fissati al 31 luglio 2020.

Anche quest’anno ai vertici nazionali continua ad esserci Leonardo Del Vecchio, con i Benetton (nel 2019 secondi) che invece devono cedere la piazza d’onore alle famiglie Agnelli (e con la famiglia di Silvio Berlusconi che esce dalla Top ten: solo 12°), mentre i primi bergamaschi, come da presenza ultradecennale, i fratelli Gianfelice e Paolo Rocca, perdono ben 5 posizioni, attestandosi «solo» al nono posto, scontando anche le montagne russe del prezzo del petrolio, con le azioni Tenaris scese del 56%.

Seconda piazza orobica confermata per Alberto Bombassei, che pur con un calo delle azioni Brembo del 17,5% (che scontano l’andamento negativo nell’anno del settore automotive), che si mantiene sostanzialmente in linea con la graduatoria di un anno fa, perdendo solo una posizione (dal 22° al 23°). Terze, come detto le famiglie Radici-Pesenti, con Carlo Pesenti che si porta dal 46° al 35° posto; perdono poi oltre 80 posizioni gli eredi di Cesare Cerea di Ivs Group (dal 57° all’139°) che scontano il calo delle azioni di Ivs group, dovuto anche al blocco delle attività negli uffici (con relativo smart working da casa) con conseguente brusca frenata del business dei distributori automatici negli uffici e nelle scuole.

Quinto posto bergamasco conquistato quindi da Giovanni Cagnoli (il 189° assoluto, era settima un anno fa), seguito da Fabio Gritti, che perde una posizione a livello provinciale (passando dal 186° al 217° posto assoluto) scontando, anche in questo caso, la crisi pandemica che colpisce anche il mondo degli imballaggi (-50% le sue azioni Grifal). Una posizione (da sesto a settimo) la perde anche Ambrogio Caccia Dominioni, presidente Tesmec, che ha visto rallentare sensibilmente le sue attività (-45%, 249° posto assoluto) sia sl fronte della tesatura che dei trencher, anche se ora la ripresa portebbe regalare prospettive di rilancio.

Al 270° posto si piazza Miro Radici, con il suo pacchetto di azioni legati alla Pietro Radici, da poco più di un anno nel listino Aim, mentre al 290° seguono gli eredi di Luca Cividini.

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