Partenza dolce e qualche intoppo:
«digerito» lo scontrino elettronico

I primi giorni della «rivoluzione» sembrano essere trascorsi senza scossoni: «in questo primissimo periodo non abbiamo ricevuto grandi segnalazioni - spiegano da Ascom Bergamo -: questo ci fa pensare che la maggior parte dei commercianti vogliono sfruttare i sei mesi di moratoria.

Per il momento chi ha sostituito il registratore di cassa, ha sfruttato il credito d’imposta messo a disposizione dal Governo (posta pari al 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento, ndr) e sta prendendo dimestichezza tanto con le chiusure che con gli invii telematici».

Paradossalmente però Ascom è preoccupata dal fatto che arrivino poche segnalazioni, «perché temiamo - spiega l’associazione - che questo adempimento, unito ad altri, potrebbe portare il commerciante a decisione di chiudere l’attività allo scadere della moratoria, questo soprattutto per le attività marginali e per i piccoli negozi.

Ascom ha anche istituito un’indagine telefonica, da cui risulta che: tutti coloro che avevano l’obbligo del registratore telematico con fatturato superiore ai 400 mila euro hanno provveduto alla installazione o adeguamento di quello telematico; ad oggi circa il 50% di coloro che hanno un fatturato inferiore a 400 mila euro si sono adeguati; sono circa il 10/15% in più le attività (soprattutto artigiani) che con la nuova normativa hanno l’obbligo di emissione del documento commerciale e andranno ad aggiungersi a parco degli installati.

Nell’indagine è stato inoltre ribadito da tutti che molti commercianti non si sono o non sono stati informati adeguatamente per quanto riguarda la moratoria dei 6 mesi. «Su questo tema - spiegano da Ascom - si verificano tre approcci diversi: c’è chi è quasi preso dal panico e vuole immediatamente il nuovo registratore (cosa quasi impossibile per le lunghe code di attesa); altri sono invece incoscientemente tranquilli e pensano che possono arrivare a giugno per procedere all’ordine rischiando così di non averlo installato per tempo e andando in sanzione; infine c’è chi crede di poter battere ancora lo scontrino senza però avere l’obbligo di comunicare gli incassi all’Agenzia delle Entrate. Obbligo che è invece scattato il 1° gennaio 2020 indipendentemente dalla moratoria».

Anche da Confesercenti Bergamo arrivano segnali confortanti: «Buona parte dei nostri associati si è adeguata in tempo – spiega Stefania Giossi, responsabile servizi dell’associazione – e la transizione dal vecchio scontrino fiscale a quello elettronico si sta compiendo senza particolari difficoltà.

Per le piccole difficoltà d’uso

«Certo - aggiunge Giossi -, per le piccole realtà l’acquisto del registratore telematico non è stato semplice. Non solo per il costo, Il prezzo si aggira sui 500 euro, ma anche per l’installazione e per imparare a usarlo. Di fatto, si tratta ancora di spese per le piccole imprese, che devono dotarsi di registratore di cassa telematico e molti anche di una connessione a Internet. Purtroppo non è ancora finita. Da luglio dovrebbe partire anche la lotteria degli scontrini. L’obiettivo della lotteria, secondo il governo, è lo stesso dello scontrino elettronico, ovvero contrastare l’evasione fiscale secondo la logica per cui il contribuente sarà motivato a richiedere lo scontrino all’esercente, con la “promessa” della possibilità di partecipare all’estrazione di premi di importo importante. Al momento, però, pare essere solo un discutibile rompicapo per gli esercenti che dovranno vedersela con credenziali valide, iscrizioni on line e codici lotteria».

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