Realtà virtuale declinata negli eSports: i progetti degli allievi bergamaschi

La prima scuola in Italia. I primi 26 partecipanti hanno presentato i loro progetti: proposte innovative per ciclismo e sport invernali.

Si chiamano eSports e sono l’equivalente virtuale degli sport tradizionali. Più di semplici sedute di videogiochi, gli eSports stanno spopolando nel mondo. Per questo non stupisce che il settore attiri l’attenzione del mondo imprenditoriale bergamasco, tanto da dare vita alla prima «Scuola di eSport management d’Italia», una scuola di Alta Formazione dell’Università di Bergamo, realizzata insieme a Servizi Confindustria Bergamo con il supporto di Fassi Group e in collaborazione con Ak Informatica, eccellenza italiana per la costituzione e animazione dei team.

I 26 studenti partecipanti, divisi in 5 gruppi coordinati da Daniela Andreini, docente al Dipartimento Scienze Aziendali dell’Università e direttrice del Master in Digital business development, hanno presentato lunedì 14 novembre, nel primo incontro pubblico di restituzione, i loro progetti legati al mondo eSport. Ne sono nate proposte innovative sul ciclismo, sport invernali, l’utilizzo del calcio in versione virtuale per riscoprire zone abbandonate della Valle, sviluppo del motor sport ecologico e una Soap box rally ambientata in una Bergamo virtuale.

«Progetti dimostrano un forte legame col territorio e gli sport tradizionali, con grande attenzione all’inclusione e all’internazionalizzazione e disegnano modelli di business duraturi» ha commentato Andreini. È seguita una tavola rotonda con protagonisti dell’ecosistema e-sportivo fra cui Alessio Cicolari (Ak Informatica), Valentina Albanese (Porsche), Luca Bonaiti (Msi) e Romano Zanforlin (Atalanta), che hanno sottolineato l’urgenza di fare presto per non restare fuori da un mercato del quale all’estero sono state comprese prima le potenzialità. L’auspicio di Marco Manzoni, vicepresidente Confindustria Bergamo, con delega Education, «è che questo modello diventi veicolo di innovazione d’impresa, passando dalla sperimentazione che rinnova i modelli di business».

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