Rottami da riciclo, vola il business. E l’occupazione continua a crescere

ECONOMIA CIRCOLARE. I ricavi tra il 2019 e il 2021sono cresciuti del 64,5%. Sono 450 le realtà nazionali, più di trenta a livello locale.

La percentuale di aumento del fatturato è di quelle significative: +64,5% registrato fra il 2019 e il 2021, accanto all’aumento del margine operativo lordo e del numero complessivo di dipendenti.

Segno dell’ottimo stato di salute di cui godono gli impianti di recupero di rottami metallici e di autodemolizione per il riciclo, documentato dalla prima ricerca italiana sul settore condotta da Assofermet, associazione di categoria che rappresenta a livello nazionale 450 imprese del commercio e della distribuzione in quattro diversi settori: acciai, rottami, metalli e ferramenta. In Bergamasca le attività del settore superano la trentina di unità.

La ricerca evidenzia come nel 2021 il fatturato complessivo delle 2.704 società di capitali attive sfiorasse i 17 miliardi di euro, mentre per il 2023 si prevede un ulteriore aumento a 18 miliardi di euro. Anche il margine operativo lordo degli anni analizzati vede un’importante ascesa: da poco meno di 400 milioni di euro nel 2019 a 439 milioni nel 2020, fino ad arrivare a 1 miliardo e 200 milioni di margine nel 2021. Si prevede che i livelli siano stabili nel 2023.

Aumenti analoghi in provincia

«I dati nazionali rispecchiano perfettamente quello che accade a livello locale nel bergamasco», spiega Andrea Caglio, membro del comitato tecnico di Assofermet Rottami e presidente della bergamasca Valsider, con sede a Levate. «Ci aspetta un periodo storico sempre più caratterizzato dalla necessità di utilizzare il rottame come materia prima per completare la circolarità del settore - aggiunge Caglio, - Questo vale a livello nazionale come per il territorio lombardo e bergamasco dove le nostre realtà continueranno a essere centrali e strategiche per proseguire nel cammino della decarbonizzazione».

Gli addetti crescono del 10%

Tra i numeri significativi delle aziende che si occupano di riutilizzo di rifiuti metallici anche la crescita generale del numero di dipendenti. Dal 2019, quando il settore contava un totale di 14.767 addetti si è saliti ai 16.349 del 2021, con una crescita del 10,7% e una media di poco più di 6 dipendenti per azienda. Si tratta per lo più di imprese che si occupano di commercio all’ingrosso di rottami (per il 65,9%), mentre il 20% ha come attività principale il recupero di rottami e cascami metallici e il 14,1% è composto da autodemolitori.

«Le aziende del nostro settore, che forniscono materia prima ad acciaierie e metallurgie, rappresentano la spina dorsale dell’economia locale e nazionale, sono il cuore pulsante dell’economia circolare e lo saranno ancora nel futuro» ha concluso Caglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA