Sanpellegrino e la carenza di Co2, contratto di solidarietà di 6 mesi per 306 addetti

L’accordo. L’ammortizzatore è stato attivato lunedì. L’azienda: «Misura straordinaria per la carenza di CO2». I sindacati: «Così scongiurati possibili esuberi».

Come anticipato dal nostro giornale, la solidarietà per la Sanpellegrino si è materializzata, causa le reiterate carenze di rifornimento legate alla CO2, ma i numeri in questione, il periodo richiesto per l’ammortizzatore e il numero dei dipendenti coinvolti a Ruspino, sono meno pesanti rispetto alle previsioni. Si pensava infatti che potesse esserci un provvedimento di un anno o poco meno, coinvolgendo, a rotazione tutto l’organico, dopo che le avvisaglie si erano già avvertite con lo stop totale di due giorni del sito, il 15 e 16 settembre, per gli stessi motivi.

La solidarietà per la Sanpellegrino si è materializzata, causa le reiterate carenze di rifornimento legate alla CO2

Invece, dopo l’accordo tra azienda e sindacati, già da lunedì è scattato un periodo di sei mesi di contratto di solidarietà per il sito di Ruspino che coinvolge, nella riduzione di orario prevista, 306 lavoratori su 440 totali, cioè tutti quelli della produzione e della logistica (mentre restano esclusi manutentori, impiegati e quadri).

L’azienda ha motivato il provvedimento spiegando che, «il protrarsi della situazione di estrema difficoltà dei produttori di anidride carbonica, e i conseguenti cali nella fornitura, hanno costretto il Gruppo Sanpellegrino, in accordo con le rappresentanze sindacali, a ricorrere a misure straordinarie per far fronte alla situazione. A seguito dell’accordo siglato con i sindacati, l’azienda implementerà un piano che prevede un rallentamento della produzione commisurato alla disponibilità di CO2 e misure di integrazione salariale in favore dei lavoratori. Nel frattempo, l’azienda sta continuando a ricercare nuove linee di approvvigionamento per ritornare il prima possibile al normale flusso di produzione».

La trattativa lunedì mattina

Sul fronte sindacale reazioni in chiaroscuro, ma la speranza è che questo strumento temporaneo abbia scongiurato eventuali possibili esuberi, che sono stati azzerati dopo la trattativa serrata che si è tenuta ieri mattina tra le parti. «Con questo strumento di integrazione salariale, a fronte di una riduzione significativa dell’orario di lavoro, pensiamo di avere scongiurato diversi esuberi che l’azienda aveva inizialmente profilato», hanno commentato, uscendo dall’incontro con la direzione aziendale, Simone De Franceschi della Flai-Cgil, Gianluigi Bramaschi di Fai-Cisl e Rossella Valente di Uila-Uil di Bergamo.

Sul fronte sindacale reazioni in chiaroscuro, ma la speranza è che questo strumento temporaneo abbia scongiurato eventuali possibili esuberi

L’aspetto forse più importante è un’integrazione al reddito che fornirà Sanpellegrino, che permetterà al lavoratore coinvolto dall’ammortizzatore un «prelievo» più leggero del previsto in busta paga. «Abbiamo infatti concordato nella trattativa - precisano i sindacalisti - che la Sanpellegrino integrerà l’indennità dell’Inps arrivando ad assicurare che in busta paga i lavoratori riceveranno il 90% della loro precedente retribuzione. L’azienda, descrivendo la fase complicata che sta attraversando, ha fatto riferimento alle fortissime difficoltà causate dal calo persistente delle forniture di anidride carbonica (necessaria per la produzione delle acque minerali) e alla mancata disponibilità di container per l’esportazione, problemi comuni a tutte le aziende del settore».

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