Visori e connessione 5G. «Così il Metaverso potrà diventare realtà»

Tecnologia. Pappa (Galleria Perpetua): i grandi brand si sono già mossi, manca la partecipazione dei clienti. Lasagna (Moma): tema che oggi non può essere ignorato.

«I grandi brand si sono già mossi in questa direzione, quello che manca è la partecipazione dei clienti e degli utenti, passaggio che richiede un upgrade dal punto di vista tecnologico, con la diffusione dell’utilizzo di visori e computer di ultima generazione, oltre allo sviluppo della connettività 5G».

A parlare è Davide Pappa, ceo e fondatore di Galleria Perpetua, piattaforma dedicata all’arte digitale e alle aste NFft. Oggetto del pensiero il Metaverso, argomento al centro dell’incontro organizzato ieri da Moma Comunicazione presso il Centro Congressi di viale Papa Giovanni XXIII. Consapevoli di quanto il Metaverso e tutte le tecnologie ad esso connesse, dalla blockchain agli Nft, appunto, stanno creando interesse nel mondo imprenditoriale, l’agenzia di comunicazione bergamasca ha voluto provare a sciogliere alcuni dubbi organizzando un seminario dal titolo inequivocabile: «Innovazione, Nft e Metaverso: quali opportunità per le imprese». «L’appuntamento ha proprio voluto essere un approfondimento su un tema che non può più essere ignorato - spiega Andrea Lasagna, ceo di Moma, che aggiunge -. Le big Company stanno investendo pesantemente sulla costruzione dei propri metaversi e fonti autorevoli dicono che entro il 2026 il 25% delle persone passerà almeno un’ora al giorno all’interno di questi mondi digitali». Se da una parte, quindi, lo sviluppo di dimensioni virtuali è una strada tracciata verso il futuro ed esplorarne le potenzialità è un dovere per tutte le aziende che non vogliono perdere il treno dell’innovazione, quello che emerge dall’incontro è che esiste un divario generazionale fra ciò che ci aspetta da questa tecnologia e gli utenti che ne faranno uso.

Il Metaverso, infatti, si rivolge a quella generazione Z che sarà sua cliente nel prossimo futuro, ma che ancora non ha la forza economica per essere un vero e proprio mercato. Nel frattempo si muove fra generazioni che ne intuiscono le potenzialità, senza tuttavia averne la completa visione e che riescono a sperimentarlo solo all’interno di dimensioni maggiormente legate alla cultura e all’intrattenimento, come l’arte appunto, il gaming e lo sport. Davide Pappa insieme ai due co-fondatori di Galleria Perpetua, Francesco Mancino e Christine Fanara, ha realizzato una carrellata dei metaversi già sviluppati e attivi oggi, da Decentraland a The Sand Box, passando per l’arcinoto Roblox e Denemesis, fino a dare una prova concreta di esperienza immersiva ai presenti con la galleria virtuale in Spatial.

All’incontro era presente anche Lele Gastini, artista creativo del digitale la cui professione ha avuto una svolta proprio a inizio anno con l’ingresso nel mondo degli Nft. «Ho cominciato a lavorare con metodo, decidendo finta subito che ogni mia opera da quel momento in poi avrebbe avuto solo un’esistenza digitale - racconta Gastini, - Questo mi ha permesso di poter essere contattato da brand e realtà italiane che non mi avrebbero mai trovato altrimenti, e dare un’immagine diversa di me come artista».

Il mondo dell’arte è, infatti, forse uno dei primi ad aver sperimentato le potenzialità non solo della presenza in spazi virtuali, ma dell’idea stessa di prodotto virtuale, esistente solo nella sua versione digitale e acquistabile in quanto tale. Anche qui non mancano le difficoltà. «L’arte digitale - precisa Pappa - è diventata accessibile a molte più persone, è stata resa più democratica ma vediamo che gli investitori hanno bisogno di guide per agire con profitto».

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