Commercio libero, intesa
tra 15 paesi. Sfida asiatica
Bastano poche cifre per capire la portata della sfida: la forza economica della nuova area di scambio Asia-Pacifico si misura nell’ordine dei 26 mila miliardi di dollari contro i circa 24 mila del blocco Nafta (Usa, Canada Messico) sino ai 15 mila dell’Unione Europea a 27.
La percentuale di debito rispetto al Prodotto interno lordo vede le parti invertite. Il più basso quello asiatico, nell’ordine del 66%, nonostante il Giappone da solo vanti un indebitamento record di oltre il 220% del Pil nazionale, mentre la sola Eurozona, quindi 19 Paesi su 27, da soli collezionano il 95%. All’interno di questi tre blocchi l’Europa appare la più debole. I Paesi europei hanno come loro punti deboli una popolazione anziana che per definizione è restia al rischio e votata al quieto vivere, e un benessere che se coniugato con la sazietà porta alla dimensione statica e quindi diventa un peso e non più una molla per lo sviluppo. Per questo è errato pensare che il mondo che andremo a ricostruire debba essere uguale a quello precedente.
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