
L'Editoriale
Venerdì 17 Giugno 2022
Il brusco risveglio dei mercati finanziari
È un brusco risveglio quello dei mercati finanziari. Finisce miseramente un decennio straordinario, nel senso letterale di al di fuori dell’ordinario, di tassi di interesse bassissimi o negativi e di creazione abbondantissima di base monetaria. L’inflazione si è affacciata prepotentemente sullo scenario economico e le Banche centrali, non solo quella europea, hanno finalmente reagito, forse anche troppo.

Le conseguenze, che come cantava Lucio Battisti «spesso fan soffrire», sono sotto gli occhi di tutti: le Borse mondiali sono calate del 12% dall’inizio dell’anno, quella di Milano del 18%, il Nasdaq, impropriamente detto il listino tecnologico, di quasi il 30%. Il Btp decennale che valeva 105 euro per ogni 100 di nominale all’inizio dell’anno oggi è sceso a 83, livello a cui corrisponde un rendimento a scadenza del 4%. Il differenziale rispetto ai titoli tedeschi è oltre i 240 punti, oltre il doppio rispetto a gennaio.
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