Il limite della libertà: rispettare il prossimo

Salute.La libertà di autodeterminazione, anche nel campo della salute, ha dei limiti, che poi sono quelli del rispetto del prossimo. In caso di epidemia è evidentissimo: se non mi vaccino ho maggiori probabilità di contagiare altre persone e se mi ammalo vengo meno alla mia funzione di medico, di infermiere, di poliziotto, di insegnante.

Per acclarare quello che per noi sembra dettato dal buon senso c’è voluto una sentenza della Corte Costituzionale. legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario». È quanto riferisce in uno stringato comunicato l’Ufficio comunicazione della Consulta a proposito delle decisioni assunte in Camera di consiglio in relazione al tema della costituzionalità dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario, sollevata da tre tribunali (Brescia, Catania e Padova), dal Consiglio di giustizia della Regione Sicilia e dal Tar lombardo. La Corte Costituzionale dunque «salva» l’obbligo del vaccino anti Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e per tutti gli over 50. È stato calcolato che sono oltre un milione e mezzo gli italiani compresi in queste fasce di età che non si sono vaccinati. In particolare i «giudici delle leggi» hanno ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, sollevare questioni relative all’impossibilità, per le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando questa implica contatti interpersonali.

Una sentenza, quella della Corte presieduta da Silvana Sciarra, di cui dobbiamo ancora leggere le motivazioni, ma che è diametralmente opposta rispetto alla decisione da parte del governo di Giorgia Meloni, il 31 ottobre scorso, di reintegrare quel personale sanitario che era stato sospeso perché no vax. Dunque come la mettiamo? Ma c’è di più. Sono state ritenute infondate le obiezioni alla mancata corresponsione di un assegno da parte del datore di lavoro per chi sia stato sospeso, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico. Si trattava in questo caso di rispondere agli uffici giudiziari ricorrenti che chiedevano di valutare la costituzionalità del punto in cui la legge del 28 maggio 2021 n. 76 afferma che «per il periodo di sospensione - dal lavoro per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale - non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento». Anche in questo caso la Corte ha dato ragione alle scelte del legislatore. Quella legge dunque, la legge Draghi, rispetta la Costituzione.

Tempi duri per chi non ha voluto vaccinarsi e doveva farlo. Una montagna di sanzioni che sfiorano i due milioni sta infatti per abbattersi su di loro. Scatteranno da oggi: scadono infatti i 180 giorni fissati per giustificare il mancato adempimento all’obbligo vaccinale. Si tratta di professori, operatori sanitari, forze dell’ordine e over 50 che dovranno pagare multe pari a 100 euro a testa. Nulla di nuovo sotto il sole. La decisione della Corte, pur in assenza di altri dettagli che solo la motivazione della sentenza chiarirà, è perfettamente in linea con una lunga storia di pronunce in tema di obbligo vaccinale nel corso degli anni, obbligo che per altro è già in vigore e da molto tempo per molti vaccini destinati all’infanzia, dal morbillo alla scarlattina.

Dunque perché mai fare eccezioni per un male così diffuso e devastante come il Covid? Del resto, senza essere un giurista, bastava leggere l’articolo 32 della nostra Carta che recita: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario», aggiungendo però «se non per disposizione di legge». Quella appunto di salute pubblica dettata dall’emergenza Covid.

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