La fuga di notizie
uno stop fa giustizia
La fuga di notizie e di intercettazioni rischia di danneggiare l’indagine. Chi vi ricorre peraltro ha una finalità opposta: la speranza che la diffusione sui media di stralci dell’inchiesta funzioni come strumento di pressione psicologica sugli indagati. Quegli stralci però spesso chiamano in causa persone che non solo non sono sotto indagine, ma del tutto estranee alle vicende giudiziarie: subiscono un danno d’immagine rilevante, una macchia che resta nella loro biografia. È una questione grave e mai risolta. Ora però alcune Procure hanno deciso finalmente di agire: a Roma, Torino e Napoli è stato adottato un ordine di servizio per disciplinare criteri e modalità di rilascio di copia dei provvedimenti ai media, e solo di quelli.
Cantone è un magistrato serio, che non si è mai prestato alle bassezze del circo mediatico-giudiziario. Rare le sue apparizioni pubbliche, esclusa la parentesi nel ruolo di presidente dell’Anticorruzione, dopo aver combattuto la mafia quando operava a Napoli. La sua iniziativa è coraggiosa – si è detto stizzito anche dagli assembramenti di giornalisti, cameramen e fotografi davanti alla Procura di Perugia in questi giorni – ma ha il difetto di essere tardiva. Ampi stralci di verbali degli interrogatori e di intercettazioni sul caso Suarez hanno già fatto il giro d’Italia e non solo. L’inchiesta ovviamente non si fermerà, ma sarà organizzata diversamente, con tempi e modalità logistiche tali da garantire l’assoluta segretezza degli accertamenti.
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