
L'Editoriale / Bergamo Città
Sabato 13 Settembre 2025
Riscoprire la piena gioia di vivere
ITALIA. Anno sociale, anno scolastico, nella Chiesa si dice anno pastorale: terminata l’estate ricomincia in tutti i settori quel vortice di attività che riempiono e intrecciano le nostre agende.
Le attese e l’entusiasmo degli inizi si mischiano al timore di ricascare in un carico eccessivo di impegni che rischiano di «divorare» i nostri giorni, piuttosto che farceli vivere in pienezza. Dopo le vacanze, per chi ha potuto viverle, si è riconsegnati inesorabilmente alle fatiche di una vita quotidiana spesso esposta a pesantezza, stanchezza, insoddisfazione diffusa, delusione.
In questo contesto il Vescovo ci propone una Lettera sulla gioia di vivere, invitandoci a riscoprirla proprio tra le pieghe dei nostri vissuti, nelle piccole cose di ogni giorno. Non si tratta di allegria o euforia: è la gioia più pacata, ma più profonda, che ha le radici nella nostra fede, nelle relazioni fondamentali della nostra vita, nel senso che diamo a tutte le cose, nella contemplazione della bellezza che ci circonda.
Potrebbe sembrare ingenuo o addirittura irrispettoso parlare di gioia in un contesto difficile come quello che stiamo vivendo: inquietanti venti di guerra, disumanità, persone vicine e lontane che soffrono, rischiando la disperazione. Ecco perché il Vescovo ci invita a parlarne con pudore, ma senza rinunciare al dovere assoluto di ogni cristiano: annunciare la gioia del Vangelo, una gioia possibile in qualunque situazione, alla portata di tutti, nessuno escluso. Ne va della nostra credibilità.
La cerchiamo insieme questa gioia di vivere e desideriamo donarla agli altri. Vogliamo metterci a servizio della gioia di tutti: ecco perché le Comunità ecclesiali territoriali, in tutte le loro espressioni, oggi convocate in assemblea, sono invitate a ricercare e ad alimentare la gioia di vivere, al di là di ogni rassegnato cinismo e di ogni retorica illusione, accompagnando le persone nell’esperienza del nascere, del crescere, dell’educare, ritrovando il gusto di festeggiare, di condividere, di accogliere, di servire. È la beatitudine che il Vangelo ritiene possibile anche in mezzo alle vicende più improbabili e sofferte. Come è stato per Maria, che canta il suo «Magnificat», il canto della lode, della meraviglia, della speranza, mentre vive vicende personali poco comprensibili, in tempi storici difficili, in una situazione sociale molto precaria, ma scorgendo attorno a lei i segni del Regno di Dio che cresce nel mondo, i germogli di speranza da coltivare, la fonte della gioia che porta nel suo grembo.
Nell’assemblea di oggi, il Vescovo affiderà all’intera comunità, laici, preti, diaconi e consacrati, il mandato per il nuovo anno pastorale. Anche l’attore Giacomo Poretti e l’orchestra «la nota in più» ci aiuteranno ad entrare con il sorriso in questo argomento così urgente e vitale per tutti. La preghiera corale e i laboratori del pomeriggio declineranno ulteriormente il tema della Lettera pastorale nei diversi ambiti della vita della gente, le così dette «Terre esistenziali», attraverso dei laboratori per piccoli gruppi, che riguarderanno il nostro modo di comunicare, la gioia che accompagna il generare o adottare un figlio, il superamento di una crisi, la riscoperta della fede, l’esperienza di accogliere ed essere accolti nel proprio disagio, ecc.
L’Assemblea sarà anche l’occasione per presentare il primo «Bilancio di missione» della nostra Diocesi: una presentazione sintetica, inevitabilmente parziale, delle innumerevoli attività pastorali della nostra Chiesa e delle risorse necessarie per sostenerle, secondo l’auspicio del cammino sinodale di una maggiore trasparenza e di una corresponsabilità più coinvolgente. Emerge il cammino di una Diocesi sempre in cammino per essere più aderente al Vangelo, in dialogo crescente con il territorio, con uno stile che vuole essere sempre meno clericale e autoreferenziale.
Ci si augura che il Bilancio di missione possa contribuire a quella «gioia di vivere» di cui abbiamo parlato, evidenziando il tanto bene che cresce nelle nostre comunità senza far rumore, smorzando le narrazioni depressive che talvolta caratterizzano anche gli ambienti ecclesiali; ma insieme si spera che dal Bilancio possano emergere anche critiche costruttive, con proposte concrete e condivise, che aiutino la Diocesi nel suo insieme ad essere sempre più evangelica e a servizio della vita reale delle persone, con coraggio e lungimiranza. Buon anno a tutti!
© RIPRODUZIONE RISERVATA