
Cronaca / Hinterland
Giovedì 02 Ottobre 2025
Steward contrabbandieri a Orio. Indagine partita da un bar della Malpensata
L’OPERAZIONE. Nel locale cittadino era stato trovato il tabacco illegale. Obbligo di dimora per uno degli assistenti di volo. Prestiti di «copertura» per giustificare i lavori a casa.
«Però stiamo attenti, questo è il punto: stiamo attenti! E poi vediamo come va, boss...». È il 23 settembre dell’anno scorso quando due assistenti di volo in servizio a Orio sui voli di Malta Air, compagnia aerea lowcost di proprietà di Ryanair (entrambe estranee alla vicenda), si ribadiscono al telefono di «stare attenti». Il tono è conviviale, uno dei due chiama il collega «boss» e l’altro gli risponde: «Mamma mia, ragazzi: che ridere». Ma attenti lo dovevano stare per davvero, perché la Guardia di finanza li stava ascoltando.
L’indagine partita dalla Malpensata
Ora, a distanza di un anno da quella chiamata e da altre intercettate dalle fiamme gialle, i due steward sono indagati per aver sottratto stecche di sigarette dagli aerei sui quali lavoravano (dove le sigarette vengono vendute, com’è noto, in regime di duty free, senza i sigilli dei monopoli di Stato) e di averle rivendute clandestinamente, in primis a un bar della Malpensata. L’indagine dei militari del nucleo di polizia economico-finanziaria del comando provinciale della Finanza era partita proprio da una verifica all’interno del locale cittadino: era il luglio del 2024 e il titolare era stato arrestato perché dietro il bancone c’erano trenta chili di sigarette di contrabbando e 45 grammi di cocaina. Da lì i finanzieri sono risaliti al presunto canale di approvvigionamento e ai due steward: il 1° ottobre a uno dei due – un calabrese di 39 anni – è stata notificata la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Cavernago, dove vive, mentre nei confronti del collega – siciliano, 28 anni, residente in città – non sono state disposte misure.
Non solo sigarette
I due, perlomeno nel periodo oggetto dell’indagine, ovvero tra settembre 2024 e marzo 2025, si sarebbero impossessati rispettivamente di 58,7 e 53 chili di tabacco di contrabbando, ottenendo profitti pari a 8.800 e 7.900 euro. Nell’ordinanza, il gip Riccardo Moreschi parla espressamente di sottrazione «sistematica» delle sigarette – ma anche di alcolici, profumi e gratta e vinci – dai velivoli sui quali i due steward erano in servizio. Ma come facevano? Eludendo i sigilli apposti dalla compagnia aerea o, in altri casi, dalla rottura e sostituzione degli stessi (uno degli indagati era anche riuscito a procurarsi una scorta di sigilli ancora integri). Non solo. Dalle indagini è emerso che, a fronte della vendita in volo di gratta e vinci con finalità benefiche, gli steward simulavano la rottura del pos per ottenere contanti dai passeggeri. Contanti che, non tracciati, per l’accusa venivano trattenuti dai due.
I prestiti «di copertura»
E, ancora. Sceso da un altro volo, uno dei due aveva portato a casa una scatola di scarpe dimenticata da una passeggera. Ed era poi stato intercettato mentre parlava con il fratello su quali profumi sottrarre senza pagare, da utilizzare poi come regali per le allora imminenti festività natalizie. Per non ostentare un tenore di vita oltre le proprie possibilità, ristrutturato casa con piscina, pannelli solari, giardino e auto nuova, il calabrese aveva confidato al collega al telefono: «Per deviare le attenzioni ho chiesto due prestiti alla banca». Prestiti da trentamila euro l’uno, estinti nel giro di pochi mesi grazie a bonifici di madre e sorella, cui lo steward aveva poi restituito il corrispettivo in contanti. Già a maggio le perquisizioni a casa dei due avevano portato al sequestro di 30 chili di tabacco lavorato, 112 sigilli, profumi, alcolici e oltre tremila «gratta e vinci».
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