Casa di Leo, lavori da novembre: un plastico mostra come sarà

Treviolo. La struttura dal 2024 triplicherà gli spazi per i bambini malati in cura al «Papa Giovanni» e per le loro famiglie, garantendo anche la presenza di nuovi laboratori polifunzionali e postazioni per la telemedicina.

Le ruspe arriveranno intorno a metà novembre, nel frattempo a Treviolo sul terreno dove sorgerà l’ampliamento della Casa di Leo, è atterrato il plastico della nuova struttura (nella foto) che dal 2024 triplicherà gli spazi per i bambini malati in cura al «Papa Giovanni» e per le loro famiglie, garantendo anche la presenza di nuovi laboratori polifunzionali e postazioni per la telemedicina.

Sabato 1 ottobre, nella tensostruttura montata a volontari e sostenitori dell’associazione «Eos», sono stati chiamati a raccolta rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e artigiani per un open day finalizzato alla raccolta di fondi. Per la Regione erano presenti l’assessore alle Infrastrutture Claudia Terzi e i consiglieri Giovanni Malanchini e Niccolò Carretta; c’erano l’onorevole Rebecca Frassini e il presidente della Provincia (e sindaco di Treviolo) Pasquale Gandolfi. Servono circa 5,6 milioni di euro, la metà dei quali sono già stati raccolti. «Stiamo lavorando con la Regione a un accordo per dare a questa struttura una valenza nazionale, nell’ambito dell’accoglienza dei bambini malati – ha detto Michele Morghen dell’associazione “Eos” e papà di Leo –. Siamo operativi anche su altri fronti, per negoziare i costi delle materie prime e per creare un progetto per il recupero di risorse attraverso le opere dei lavoratori all’interno della struttura».

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