Cassinone, lavori quasi finiti ma pedoni ancora a rischio

Seriate. Manca un camminamento, percorso pericoloso sul cavalcavia dell’A4 Vezzoli in pressing su Autostrade per l’Italia. Amaglio: serve un transito sicuro.

Sul cavalcavia dell’autostrada, a Cassinone, si sta profilando una situazione ad alta pericolosità per pedoni e persone fragili a seguito dei lavori di riqualificazione delle barriere di protezione sulle quali sta operando Autostrade per l’Italia. Un intervento da 656mila euro. Iniziato a fine maggio, il cantiere ha subìto un’improvvisa frenata tanto da essere stato sollecitato dai cassinonesi (con il consigliere comunale e consigliere provinciale Damiano Amaglio) e dall’assessore ai lavori pubblici Dimitri Donati.

Un improvvido rallentamento che costringeva i pedoni, e fra essi i ragazzi del Cre, a transitare sul ponte senza un minimo di sicurezza da eventuale investimento. A fine luglio sono tornati gli operai e ora l’intervento è in dirittura d’arrivo con nuovi e robusti guardrail. Ma, osservando bene l’avanzamento dei lavori, Amaglio ha notato la mancanza di un camminamento a lato strada per il transito in sicurezza di pedoni e persone fragili. Che prima c’era. Era un passaggio rialzato rispetto al piano strada, delimitato da un cordolo, ed era in continuità con il marciapiede di via Cassinone: così si potevano percorrere in sicurezza i cento metri del cavalcavia per andare in farmacia, in chiesa, all’oratorio o nei negozi.

Durante i lavori di rifacimento è stata notato che era stato tolto il camminamento protetto a lato strada per il transito in sicurezza di pedoni e persone fragili

Ora questa sicurezza non c’è più. «Il progetto di Autostrade per l’Italia - riferisce Amaglio - prevede una banchina delimitata con una segnaletica orizzontale colorata. Serve un transito in sicurezza e serve mantenere la continuità del marciapiede esistente che, allo stato attuale dell’intervento, arrivato al ponte si interrompe, costringendo i pedoni a percorrere un centinaio di metri sfiorati da auto, camion e pullman. È inaccettabile. Così andiamo indietro di trent’ anni».

Della situazione è al corrente il sindaco Cristian Vezzoli, che in questi giorni sta sollecitando Autostrade per l’Italia per trovare una soluzione al pericolo che corrono i pedoni sul cavalcavia. Vezzoli chiama, messaggia, telefona, anche facendo seguito a una sua stessa segnalazione scritta inviata per posta pec circa venti giorni fa ai vertici di Autostrade: «Gli elaborati progettuali non prevedono la realizzazione di alcun passaggio pedonale lungo il ponte di via Cassinone e invece è necessario e indispensabile che venga ripristinata o realizzata ex novo una cordolatura rialzata che, riconducendosi alla situazione ante operam, possa restituire la percezione di passaggio protetto e sicuro. Il cordolo rialzato potrà assumere le caratteristiche di marciapiede.

«Confido che la progettazione venga integrata con il nuovo cordolo, diversamente si esporranno i cittadini a dei seri pericoli». Riposta finora non ne sono arrivate, e Vezzoli ha chiamato e sollecitato senza mai ottenere un cenno. Che è quanto conta di ricevere invece il parlamentare Daniele Belotti il quale, sollecitato da Vezzoli, ha inviato una richiesta di chiarimenti e di notizie alla Direzione centrale di Roma. E aspetta risposta. Conclude Amaglio: «Si sta lavorando insieme al Comune per trovare una soluzione per i pedoni lasciati fianco a fianco di ogni genere di veicoli». Che hanno anche una notevole mole e spostano l’aria da far paura.

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