«Così ho salvato padre e figlio colpiti dal fulmine»

Soverato. Parla il vicino di ombrellone della famiglia di Stezzano. Il cognato di Francesco: «Raggiunti mentre stavano lasciando la spiaggia».

Restano gravi e stazionarie le condizioni del giovane papà di 32 anni, residente a Stezzano, che nella giornata di lunedì 8 agosto è stato colpito da un fulmine mentre si trovava assieme alla moglie, al figlio di quattro anni e alla suocera in spiaggia a Soverato, Calabria, paese d’origine della famiglia che ogni anno raggiungono per le vacanze estive.

Leggero miglioramento ma resta in prognosi riservata

Francesco, questo il suo nome, si trova ancora ricoverato in coma farmacologico nella terapia intensiva dell’ospedale «Pugliese Ciaccio» di Catanzaro. Anche se nella giornata di lunedì i medici hanno riscontrato un leggero miglioramento dei suoi parametri vitali, l’uomo resta in prognosi riservata.

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Accanto a lui c’è la moglie Martina, in osservazione per i sintomi della disidratazione. Mentre nel reparto di pediatria dello stesso ospedale, in osservazione, anche il piccolo Federico, che si trovava in braccio al papà quando il fulmine lo ha colpito, riportando però solo lievi lesioni: è fuori pericolo. Così come fuori pericolo la suocera, ricoverata in un altro ospedale, quello di Soverato.

La versione dei fatti secondo il cognato di Francesco

Il fulmine, che ha colpito la famiglia bergamasca, che ha vissuto a Colognola prima di trasferirsi alcuni anni fa a Stezzano, è arrivato inaspettato e improvviso, col cielo ancora sereno e soleggiato, come spiega Antonio Bilotta, fratello di Martina e cognato di Francesco, che da Bergamo si è precipitato in Calabria per stare vicino alla mamma e alla sorella. «Il temporale non era ancora arrivato e si stava rannuvolando molto in lontananza, mentre il cielo era ancora terso – racconta –. Proprio per evitare la pioggia, Francesco e Martina avevano deciso di lasciare la spiaggia. Avevano raccolto tutte le loro cose e si stavano allontanando camminando sulla sabbia, quando dal cielo sereno è sceso questo fulmine che ha preso in pieno Francesco. Federico, che gli stava in braccio, è rimbalzato cadendo alcuni metri più avanti sulla sabbia, e anche Martina e mia mamma si sono trovate a terra».

L’intervento provvidenziale del vicino

Subito ci sono stati momenti di panico e concitazione perché sia il papà che il bambino sono andati in arresto cardiaco. E in questo momento, davvero provvidenziale è stato l’intervento di un giovane loro vicino di ombrellone, Giuseppe Carello di Milano, che mettendo in pratica l’esperienza di responsabile di primo soccorso per l’azienda in cui lavora, ha praticato il massaggio cardiaco a papà e figlio, rianimandoli prima dell’arrivo dei soccorsi.

«Il piccolo sembrava non avesse battito – ha raccontato il giovane intervistato dalla testata online “Calabria7” – così gli ho praticato un massaggio cardiaco e nel giro di pochi secondi è ritornato cosciente. L’uomo invece ha aperto gli occhi mentre tentavo di rianimarlo, ma non era lucido. Nel frattempo è iniziata una violenta grandinata. Ho chiamato il 118 e dopo circa venti minuti sono arrivate due ambulanze: i sanitari per raggiungerci hanno percorso sessanta metri sotto la grandine, la pioggia e il vento, non è stato facile. Era una condizione estrema e nel mio piccolo ho cercato di fare del mio meglio».

Ma l’intervento del giovane è stato invece determinante permettendo di evitare una tragedia e Antonio Bilotta, a nome dei familiari, ha voluto ringraziare pubblicamente. «Giuseppe è stato davvero un eroe – conclude il cognato – perché ha salvato la mia famiglia. Senza di lui non so come sarebbe andata. Gli devo la vita».

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