
Cronaca / Hinterland
Lunedì 09 Giugno 2025
Fede, famiglia e vita nei campi, «Aneta» festeggia 107 anni
IL COMPLEANNO. Anna Pellegrini spegne lunedì 9 giugno 107 candeline,circondata dall’affetto dei sei figli, degli 11 nipoti e dei 16 pronipoti : «Una donna molto religiosa». Fino ai 70 anni s’è occupata del podere a Torre de’ Roveri.
La sua è una storia fatta di gesti autentici e valori solidi, che continua a ispirare e unire le diverse generazioni della sua numerosissima famiglia. E proprio questi legami profondi sono il dono più bello con cui i sei figli, gli 11 nipoti e i 16 pronipoti celebrano il compleanno di Anna Pellegrini, detta Aneta, di Torre de’ Roveri, una delle decane bergamasche, che quest’oggi spegne 107 candeline. «Un traguardo eccezionale per una donna che ha attraversato più di un secolo di storia con forza, dignità e un instancabile spirito di dedizione alla famiglia – raccontano con affetto i parenti –. Una mamma severa, di poche parole, schietta e molto religiosa, capace di trasmettere un’educazione basata sui valori della tradizione cristiana».
I ricordi della guerra, delle privazioni e dei beni requisiti restano vivi nella sua memoria
La storia di Aneta
Nata a Corna Imagna il 9 giugno del 1918 da una famiglia di contadini, Anna perse il padre Giovanni in tenerissima età. Insieme alla mamma Emilia e alla sorella Caterina, si trasferì a Albano Sant’Alessandro, dove la madre si risposò e diede alla luce altri tre figli. Dopo la scuola Anna iniziò a lavorare in una fabbrica di bottoni. E nel 1940 si sposò con Ernesto Magri, detto Nino. Insieme hanno vissuto in una cascina rurale a Torre de Roveri («Stal di More»), tra i ritmi faticosi della campagna, il lavoro da mezzadri e la crescita di una famiglia numerosa: sette figli, di cui sei ancora viventi, Marino, Eugenio, Rosa Maria, Sofia, Bruna e Maria Teresa.
Fino ai 70 anni Anna (conosciuta in paese come Aneta) ha affiancato il marito nella gestione del podere e nella cura della casa, degli animali e dei figli. I ricordi della guerra, delle privazioni e dei beni requisiti restano vivi nella sua memoria. Dopo la scomparsa del marito nel 1999, Anna si è trasferita nella casa della figlia Bruna a Pedrengo, che da oltre 25 anni la assiste con dedizione, insieme agli altri familiari.
«La nonna gode di buona salute e affronta ogni giorno con serenità – riferisce la nipote Marzia Rossi –. Ricordiamo con nostalgia i momenti trascorsi a Torre de’ Roveri assaporando i piatti della tradizione contadina che Anna ci preparava la domenica, come la polenta cotta sul camino, il pollo ripieno cucinato nella stufa a legna e le caldarroste raccolte in montagna».
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