Morto in montagna a 25 anni: folla ai funerali di Matteo, sulla bara la divisa della Croce Bianca

Ponteranica Nella parrocchiale della Ramera i funerali di Matteo Carminati, rimasto vittima di una tragica caduta in montagna.

Folla nel pomeriggio di mercoledì 3 agosto nella chiesa parrocchiale della Ramera i funerali di Matteo Carminati, il 25enne di Petosino che ha perso la vita lunedì pomeriggio in una tragica caduta ai piedi del Timogno, nel territorio del comune di Ardesio, dove è precipitato in un canalone per cento metri, morendo sul colpo insieme al cane del pastore Silvestro Maroni, al quale dava una mano nella sua partecipazione al progetto «Pasturs». Matteo era volontario della Croce Bianca Città di Bergamo: sulla bara c’era la divisa dell’associazione, con un cuscino fiori bianchi, e i volontari hanno portato il feretro dalla chiesina dell’asilo alla parrocchiale. In tanti, compresi i familiari, avevano sulla maglietta un fiocchetto verde perché il colore preferito di Matteo era il verde e «Verde» era anche il suo soprannome.

«Non perdiamo la speranza»

A celebrare i funerali don Alessandro Locatelli, parroco della Ramera, con don Gianluca Colpani, ex curato della Ramera e parroco di Premolo, e padre Enzo Viscardi, assistente pastorale dell’UniversitàCattolica di Milano. Don Alessandro Locatelli nell’omelia ha detto: «Mi sembra che si possa proprio dire che Matteo non era uno che dormiva, ma era impegnato in tante cose e non solo per se stesso, tante cose legate al volontariato, al mondo del creato, per gli altri». «Ascoltando la parola del Signore –ha aggiunto – la seconda cosa che vogliano chiedere, oltre all’immagine di Matteo accolto dal Padre, è che nel nostro cuore possa nascere ancora motivo di speranza, che possano arrivare ancora giorni di gioia. Ci sembra impossibile oggi, quasi un’offesa verso di lui, ma io penso che il suo desiderio è di vederci ancora contenti, dopo questa afflizione». In chiesa gli amici hanno letto anche alcuni messaggi indirizzati a Matteo. «Tu hai tutte le qualità delle stelle, la purezza e l’autenticità – è uno dei messaggi –. Non possiamo capire, accettare, possiamo solo alzare lo sguardo e abbandonarci a un universo più grande di noi». Al termine della Messa la bara all’uscita della chiesa è stata salutata dalle sirene delle ambulanze della Croce Bianca, poi la salma è partita per il cimitero di Bergamo per la cremazione.

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