Gare clandestine in moto, salgono a 14 i denunciati (11 minori)

Zanica Le indagini dei carabinieri: sospesa a tutti la patente di guida. Al raduno di domenica scorsa c’erano oltre 100 giovani: si cerca l’organizzatore.

Salgono a 14 i giovanissimi denunciati dai carabinieri della compagnia di Bergamo per aver preso parte, domenica pomeriggio, alle gare clandestine di moto nella zona industriale di via XXV Aprile. Di questi, 11 sono minorenni, mentre gli altri tre hanno 18 anni o poco più. A tutti loro è stata sospesa la patente di guida e hanno rimediato una denuncia penale per la gara clandestina: incorreranno dunque in un processo, rischiando sulla carta fino a ventimila euro di multa.

Questi gli esiti degli ulteriori accertamenti eseguiti dai militari dell’Arma dopo il blitz delle pattuglie che aveva di fatto interrotto la terza «competizione», del tutto illegale perché organizzata senza alcuna autorizzazione, che ha avuto come teatro strade delle zone industriali della Bergamasca. La prima a fine gennaio, ad Azzano San Paolo, dove i partecipanti si erano anche fatti beffa della polizia, e la seconda – stroncata sul nascere dalle stesse forze dell’ordine – la domenica successiva, a Brusaporto.

Rischiano fino a ventimila euro di multa. Alle corse arrivati dopo il tamtam sui social

Dopo alcune settimane di pausa, domenica scorsa i «corridori» erano tornati in pista, si fa per dire, scegliendo una diversa zona industriale, stavolta appunto nella campagna tra Zanica, Urgnano e Comun Nuovo, approfittando dell’assenza di auto vista la festività e di un percorso ad anello, l’ideale per una corsa in moto. Più di cento i partecipanti, tra ragazzi con le due ruote e spettatori: all’arrivo delle pattuglie dell’Arma tutti si erano dati alla fuga, ma una decina di loro erano stati fermati nella stessa via XXV Aprile o sulla vicina Cremasca. Il bilancio definitivo dei controlli nell’immediato è di appunto 14 ragazzini denunciati: fa impressione il fatto che la maggioranza siano minorenni, ben 11 di loro (per i quali la denuncia è stata infatti presentata alla Procura dei minori di Brescia).

Più di cento i partecipanti, tra ragazzi con le due ruote e spettatori: all’arrivo delle pattuglie dell’Arma tutti si erano dati alla fuga

Ora resta da capire se vi sia, com’è immaginabile, una mente organizzatrice dietro queste corse, all’apparenza momenti di divertimento, ma di fatto pericolose per gli stessi giovanissimi partecipanti e per il pubblico presente, visto che, proprio perché clandestine, non sono previste tutte quelle disposizioni che sono invece obbligatorie nel caso di corse regolari. A partire, per esempio, dalla presenza dei mezzi di soccorso e delle protezioni ai margini del percorso. Chi ha organizzato tutto questo lo ha fatto senza secondi fini, oppure è stato chiesto ai partecipanti del denaro? È uno degli interrogativi che sorgono spontanei di fronte a questo genere di iniziative.

Nelle prossime giornate festive saranno monitorate le strade delle varie zone artigianali

Pare invece accertato che i partecipanti vengano contattati sui social, in particolare su Tik Tok, il più popolare tra i giovanissimi. Resta ora da capire se il blitz di domenica abbia posto la parola fine al fenomeno, oppure se, incuranti delle ripercussioni legali ed economiche, i giovani motociclisti torneranno in pista nelle prossime domeniche. Certo è che le forze dell’ordine terranno monitorate le principali aree industriali dei paesi attorno a Bergamo, soprattutto quelle caratterizzate da strade – come appunto via XXV Aprile di Zanica – che favoriscono, per la loro conformazione, questo genere di attività. Strade che la domenica sono pressoché deserte perché ospitano quasi esclusivamente attività artigianali o industriali, dove vengono piazzati i punti di partenza e di arrivo del percorso e che si trasformano in qualcosa di vagamente simile ai circuiti motociclistici regolari.

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