Il «cubo dell’emergenza» vede la fine. Il «Bolognini» di Seriate lo aprirà a inizio 2026

LA NOVITÀ . Dei tre realizzati, ad oggi è operativo solo il piano terra, dove nel 2022 ha trovato casa il Pronto soccorso. Il potenziamento degli impianti elettrici ha richiesto più tempo del previsto

L’orizzonte ora è più definito: inizio 2026. Con l’anno nuovo, il «cubo dell’emergenza» dell’ospedale «Bolognini» di Seriate è destinato a entrare in funzione.

È il traguardo di un investimento che ha radici lontane, nell’immediato post-pandemia, e che ha portato a immaginare una struttura su tre piani pensata per tutto l’ambito dell’emergenza-urgenza e area critica. Proprio l’ampiezza dell’intervento ha portato a un dilatarsi delle tempistiche, in particolare per l’adeguamento degli impianti elettrici rispetto al disegno iniziale. Ora, definito il potenziamento della «cabina elettrica» (l’infrastruttura necessaria per garantire l’«alimentazione» della nuova struttura e dei nuovi macchinari), si sta passando al resto: gli ultimi ritocchi, il reclutamento del personale, le procedure burocratiche di accreditamento e, infine, il via alle attività. «È un progetto che parte da lontano e che sposiamo in pieno – commenta Marco Passaretta, direttore generale dell’Asst Bergamo Est -. La nostra idea è che Seriate si caratterizzi come l’hub dell’emergenza-urgenza della nostra azienda, mentre Alzano, col nuovo rifacimento (per cui sono già state stanziate le risorse e l’iter è avviato - ndr), diventerà un ospedale con forte connotazione oncologica e per la salute mentale. Il “cubo dell’emergenza”, che ha l’obiettivo di partire a tutti gli effetti per l’inizio del 2026, vuole essere il volano per investimenti futuri su Seriate».

La struttura

Al piano terra del «cubo» ha già trovato casa il nuovo Pronto soccorso, inaugurato nel 2022, e che ora ha 4 postazioni di shock room, 5 postazioni di «attesa barellati», 8 postazioni di open space, 7 di «Oti» (osservazione temporanea intensiva) e un nuovo apparato radiologico (compresa un Tac che consente diagnosi più rapide). «Una struttura – spiega Roberto Keim, direttore del Dipartimento Area Emergenza Urgenza e della Rianimazione e Terapia intensiva dell’Asst Bergamo Est – che ci permette di gestire in maniera molto più incisiva, sicura e veloce i circa 60mila accessi annui al pronto soccorso del “Bolognini”. Il tutto in una struttura, quella del cubo, ad altissima tecnologia e con la possibilità di definire percorsi separati per pazienti infettivi e non infettivi: un’organizzazione decisiva in caso di nuove pandemie». Un «ospedale dentro l’ospedale», lo definisce Filippo Manelli, direttore dei Pronto soccorso dell’Asst Bergamo Est: «Pur integrato all’interno dell’ospedale, il “cubo” è in grado di operare autonomamente, il tutto per garantire la massima sicurezza in caso di eventi epidemici o pandemici. Da ormai tre anni il nuovo Ps è attivo e ha già permesso di migliorare la gestione del flusso dei pazienti».

Le novità

L’ultimo miglio è il completamento degli altri due piani. Al primo piano sono previsti 8 posti letti di terapia intensiva e 8 di subintensiva (compresi 4 box isolati per pazienti infettivi), che andranno così a raddoppiare l’attuale dotazione di 6 posti di terapia intensiva e 2 di subintensiva. «Su questo piano – aggiunge Keim – sono previste anche una sala operatoria di oltre 50 mq e una sala operatoria ibrida che integra le tecnologie di imaging (diagnostica, ndr) con le funzionalità della sala operatoria tradizionale, per interventi cardiovascolari, di radiologia interventistica, gastroenterologici e la terapia del dolore». Al secondo piano saranno ricavati 19 posti dedicati alla Medicina d’urgenza: 12 letti di osservazione breve intensiva, un letto per gli «isolati» e 6 per degenze fino a una settimana di durata. «Questa soluzione – prosegue Filippo Manelli – garantirà ai ricoverati un setting internistico e chirurgico a completamento dell’attività del Pronto soccorso».

«Gli ospedali di Alzano e Seriate si devono caratterizzare per essere ciascuno un unicum, ma in contiguità»

Capitolo risorse umane: «Mercoledì - spiega Keim - espleteremo un concorso per due posti di medici rianimatori, e dalla stessa graduatoria (sono 34 i medici iscritti al bando, ndr) nei mesi successivi potranno essere individuate altre 6-8 assunzioni: questo, insieme a un concorso per infermieri previsto a novembre, dovrebbe garantire il fabbisogno di personale per poter avviare da inizio 2026 il “cubo”».

Il futuro del «Bolognini»

Intanto si guarda già oltre, con l’obiettivo di una «futura riqualificazione complessiva» del «Bolognini»: «Sono in corso interlocuzioni con la Regione – spiega Passaretta -. L’idea è di avere un nuovo building di fronte al “cubo”, una palazzina diurna per il potenziamento di ambulatori, sala congressi e Cup, e un building dietro i bracci chirurgici per potenziare l’attività ricettiva e di degenza. Sarebbe un investimento importante, stimato in 70 milioni di euro, e che speriamo abbia le potenzialità per essere approvato, con la possibilità di poter progredire in parallelo alla riqualificazione dell’ospedale di Alzano». Con una metafora, Passaretta tratteggia così l’idea dell’Asst di domani: «Gli ospedali di Alzano e Seriate – aggiunge il direttore generale della Bergamo Est – si devono caratterizzare per essere ciascuno un unicum, ma in contiguità: come fossero due padiglioni di un grande ospedale come Niguarda, attraversati dal fiume Serio».

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