L’addio a Leonida Pozzi: «Lascia un grande vuoto nel mondo del volontariato, ma anche una strada da seguire»

La scomparsa. Il presidente dell’Aido si è spento a 86 anni. Numerose le testimonianze di affetto e di riconoscenza. I funerali saranno celebrati il 3 gennaio alle 10 a Curno. Il ricordo su L’Eco di Bergamo del 2 gennaio.

Determinato, pratico, lungimirante. Perché non puoi fare la storia di un’associazione di volontariato come l’Aido, che in mezzo secolo d’attività ha avvicinato milioni di italiani al tema della donazione, se non hai tutte queste caratteristiche. Leonida Pozzi, per decenni storica colonna dell’Aido provinciale, regionale e nazionale, questi tratti caratteriali li aveva tutti. Scomparso sabato pomeriggio, 31 dicembre, all’età di 86 anni nella casa di riposo di Ponte San Pietro dov’era ricoverato da agosto, Pozzi lascia un grande vuoto nel mondo del volontariato bergamasco e non solo. Ma lascia anche un esempio, una strada da seguire. Cavaliere del Lavoro e cittadino benemerito di Bergamo, è stato presidente dell’Aido provinciale e consigliere nazionale dal 1988 al 2008; per qualche anno - dal 2001 al 2004 - ha ricoperto anche la carica di vicepresidente vicario dell’associazione, e quella di presidente regionale. E con lo stesso spirito di servizio ha abbracciato anche l’impegno politico/amministrativo, diventando sindaco di Ponte San Pietro dal 2001 al 2006 e sedendo tra i banchi del Consiglio provinciale di Bergamo.

«La sua figura sarà fondamentale anche in futuro, perché rappresenta un esempio per tutti i dirigenti. La sua dedizione è stata leggendaria»

«Per me è stato davvero come un secondo padre – dice Monica Vescovi, oggi al timone dell’Aido provinciale –. Mi ha portato in associazione quando avevo solo 19 anni e mi ha fatto crescere. Quello che sono ora lo devo soltanto a lui. Abbiamo anche discusso, ma sempre per il bene dell’Aido. Era una persona caparbia, non si è mai stancato di spendersi per i suoi valori». La sua impronta è ancora forte anche a Roma, dove per un ventennio non ha mai fatto mancare il suo supporto: «Leonida Pozzi per me è stato un padre, oltre che una guida – dice Flavia Petrin, presidente nazionale di Aido –. A lui ricorrevo nei momenti più difficili, trovando sempre accoglienza e sostegno. È stato e rimarrà per sempre una colonna irrinunciabile di Aido. Lo è stato nel passato, a fianco di Giorgio Brumat, come dinamico e illuminato presidente della sezione provinciale di Bergamo e di quella regionale della Lombardia, che ha dotato di una struttura all’avanguardia. Ma la sua figura sarà fondamentale anche in futuro, perché rappresenta un esempio per tutti i dirigenti. La sua dedizione è stata leggendaria.

«È stato un uomo estremamente attento all’altro, un bergamasco doc, aveva nell’animo una straordinaria voglia di fare. È stato un uomo del sociale, che ha dedicato molto tempo della sua vita al volontariato e alle relazioni»

Promotore e primo presidente del Centro Servizi del Volontario (dal 1997 al 2006), Leonida Pozzi è stato tra i fondatori del Csv, insieme ad Avis e a poche altre associazioni, e uno dei più accaniti sostenitori della sua espansione a livello nazionale, proseguendo quel lavoro di divulgazione della cultura del dono che ha fatto di Bergamo un laboratorio in Italia: «Quella fu l’ennesima dimostrazione della sua lungimiranza – riconosce Oscar Bianchi, attuale presidente del Csv e di Avis Lombardia –. È stato un uomo estremamente attento all’altro, un bergamasco doc, nel senso che aveva nell’animo una straordinaria voglia di fare. È stato un uomo del sociale, che ha dedicato molto tempo della sua vita al volontariato e alle relazioni» . I funerali di Leonida Pozzi si terranno il 3 gennaio (alle 10) nella parrocchia di Curno.

Approfondisci l'argomento su L'Eco di Bergamo lunedì 2 gennaio

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