Oasi verde, colpo al chiosco: ingiunzione da 55mila euro

Seriate.Il provvedimento al bar del parco per «occupazione di suolo 2022». L’ira del gestore contro il Comune. Il sindaco: un incontro nei prossimi giorni.

Un lavoratore, un ristoratore, gestore del chiosco bar nel parco Oasi verde, con 17 dipendenti di cui 14 a tempo indeterminato, giovani e quasi tutti seriatesi, una mattina, qualche giorno fa, apre una pec e quasi si sente male a vedere un’ingiunzione di pagamento di 55.248 euro. La manda la «San Marco spa» di Brugherio (Monza e Brianza), incaricata dal Comune di Seriate della riscossione del canone unico occupazione suolo anno 2022. La «San Marco» si richiama a un verbale della polizia locale di Seriate che rileva l’occupazione di 374 metri quadrati di suolo pubblico: area antistante l’ingresso dell’esercizio e occupata con 12 tavoli, e area a fianco del chiosco occupata da 8 tavolini di legno, 15 tavolini di plastica e sedie. Tenuto conto «dei dati presentati per le occupazioni di suolo, i versamenti effettuati, i dati negli archivi comunali, la documentazione prodotta dal contribuente», la «San Marco spa» emette l’ingiunzione di pagamento di 33.198 euro se assolta entro 60 giorni dalla notifica, di 55.248 oltre 60 giorni.

Il destinatario dell’ingiunzione, Luigi Fontanella, titolare della «Va Pensiero sas» e gestore del Chiosco, trasecola, non ci crede. È basito. Chiama il commercialista, chiama l’avvocato, e sbotta: «È in atto un accanimento da parte del Comune nei miei confronti che da alcuni mesi non fa altro che chiedere di pagare, prima per i bambini a carnevale, poi l’affitto di 12mila euro da pagare entro due giorni: pagato. Adesso questo colpo mortale a me, alla mia famiglia, alla mia attività, ai ragazzi che non avranno più lavoro. A fine anno scade la concessione e non mi si parli più di Seriate. Il Comune ha chiuso il Centro sportivo per non aver ascoltato il gestore, adesso chiuderà anche il chiosco. Non ho mai voluto fare polemiche, ho sempre pagato quello che il Comune chiedeva». Fontanella è un fiume in piena: «Abbiamo spiegato che, come è scritto nella concessione, per i tavoli e sedie di proprietà comunale, e di uso pubblico, non è dovuto alcun canone. Abbiamo chiesto quindi il conteggio di quanto dovuto al Comune». Ecco fatto: 55.248 euro.

Secondo il sindaco, Cristian Vezzoli, «il gestore, probabilmente in buona fede, potrebbe aver sbagliato qualcosa, qualche omissione inconsapevole. Credo che un’ingiunzione venga emessa con cognizione di causa. Certo è una cifra enorme, ed è stato programmato un incontro settimana prossima fra gestore e Comune». Fontanella ha messo fra le azioni di rivendicazione il ricorso al Tar, oltre ad aver interpellato i consiglieri comunali di minoranza.

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