
( foto agazzi)
LA CURIOSITÀ. In mezzo al traffico, chi passa si ferma a fotografarli.
L’incanto va avanti ormai da una decina di giorni. Tutti si fermano a guardare il campo di papaveri rossi di Gorle, spazio sospeso tra le auto che veloci si spostano dalla città all’hinterland. Lo hanno immortalato in migliaia di scatti, diventati virali sui social, tam tam che ha il sapore della poesia.
C’è chi va apposta a godere del panorama che si apre davanti al cimitero di Gorle, tra la strada battuta, le case, i capannoni. È un trionfo di petali impalpabili, che evoca il passato agricolo della zona. La scorsa domenica due ragazze stendevano un telo a margine del campo, per sedersi a chiacchierare davanti allo spettacolo della natura. Nel mentre, qualche fotografo appassionato si addentrava con il cavalletto, a cercando l’angolazione migliore.
Il campo è proprietà di privati che, grazie alla scelta delle colture (citiamo in passato l’esplosione di giallo, fiore della colza), regalano un paesaggio da cartolina a chi passa di lì: «Per i gorlesi è il “triangolone”, un prato di 66mila metri quadri che è patrimonio della comunità, una delle poche aree agricole sopravvissute – spiega Giovanni Testa, sindaco di Gorle –. La fioritura rossa dei papaveri è meravigliosa, uno spettacolo di cui ogni giorno godono i circa 30mila veicoli che passano da questa strada, senza contare l’affaccio sulle Prealpi, in particolare sulla Presolana».
La distesa fiorita rasserena, almeno per qualche istante, gli animi degli automobilisti che nelle ore di punta sono bloccati nel traffico. La meraviglia ogni anno si ripete nel «triangolone». L’auspicio è che questa tradizione di inizio estate non venga meno: «È un patrimonio di tutti, rimasto intatto negli anni, un bene inalienabile che sarebbe bello poter trasferire alle future generazioni – continua Testa -. La destinazione nel Pgt è agricola ed è stato inserito nell’ambito delle aree periurbane verdi, insieme ad altre aree da tutelare che ricadono in altri Comuni vicini a Bergamo. Non bisogna mai sottovalutarne il valore».
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