Rapinò il cellulare a un giovane: condannato a tre anni e mezzo

Corte d’Assise Già in carcere per un’altra rapina nel giugno del 2019. La vittima un ragazzo di Gorle.

«Intendo ammettere la mia responsabilità in merito a quanto accaduto». Inizia così la dichiarazione spontanea resa ieri in aula da F. C., ventiquattrenne di Cernusco sul Naviglio, il quale ha confessato, pentito, la rapina di un iPhone perpetrata la notte del 17 giugno 2019 ai danni di un ragazzo di Gorle. Il giovane non è nuovo a questo tipo di reato e infatti ha già riportato una condanna in primo grado a cinque anni e sei mesi per un’altra rapina ed è attualmente detenuto presso il carcere di San Vittore. «Ho passato anni difficili e ora sto cercando di riabilitarmi grazie al sostegno del Sert. Voglio scusarmi con le persone offese». Così ha concluso la sua dichiarazione l’imputato.

Sentiti i due carabinieri intervenuti

Ieri in Corte d’Assise a Bergamo sono stati sentiti due carabinieri del Gruppo Radiomobile di Bergamo che intervennero quella notte per alcuni danneggiamenti compiuti, presumibilmente, dagli stessi autori della rapina ai danni di due stazioni di servizio tra Bergamo e Gorle. Le telecamere di sorveglianza della stazione di servizio di via Corridoni avevano ripreso infatti il gruppo di ragazzi a bordo di una Fiat Panda bianca. Quella sera stessa due ragazzi stavano rincasando a piedi verso Gorle dal centro cittadino di Bergamo quando vennero avvicinati da un’autovettura che corrisponde proprio alla Fiat Panda bianca secondo la loro testimonianza.

A bordo tre ragazzi e una ragazza che finsero di chiedere ai giovani malcapitati dove si trovasse un noto locale notturno bergamasco. Non conoscendone l’ubicazione esatta uno dei due prese il telefono per fare una ricerca su internet

A bordo tre ragazzi e una ragazza che finsero di chiedere ai giovani malcapitati dove si trovasse un noto locale notturno bergamasco. Non conoscendone l’ubicazione esatta uno dei due prese il telefono per fare una ricerca su internet. A quel punto uno dei passeggeri dei sedili posteriori, dopo essere sceso dall’auto, aveva preso di mano il telefono al ragazzo per consegnarlo al conducente. Inutili i tentativi del giovane di aggrapparsi alla macchina per riavere il suo smartphone che venne così portato via insieme a lui, trascinato per qualche metro. Per le escoriazioni riportate gli vennero dati cinque giorni di prognosi.

Immediata la denuncia ai carabinieri che iniziarono a muoversi per rintracciare i malviventi, scoprendo che l’auto era a disposizione di F. C., figlio del proprietario di un autonoleggio

Immediata la denuncia ai carabinieri che iniziarono a muoversi per rintracciare i malviventi, scoprendo che l’auto era a disposizione di F. C., figlio del proprietario di un autonoleggio.

Le richieste del pubblico ministero

Il Pm Letizia Ruggeri ha chiesto per l’imputato tre anni di reclusione e 1.000 euro di multa. L’avvocato difensore ha provato a far derubricare il reato da rapina impropria a furto, ma il Collegio presieduto dal giudice Giovanni Petillo ha deciso per una pena di tre anni e sei mesi, 900 euro di multa e le spese processuali a carico dell’imputato.

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