Ricarica elettrica per i mezzi di servizio sulla pista, Orio primo in Italia

Aeroporto Lo scalo è il primo, anzi l’unico, in Italia a partecipare al progetto di ricarica Dwpt, voluto da Brebemi. Spirali sotto l’asfalto per alimentare i mezzi durante la normale attività. Sanga: «Vogliamo essere protagonisti».

Una sfida semplicemente elettrizzante. L’aeroporto di Orio al Serio è il primo (anzi l’unico) in Italia a studiare l’applicazione in pista della tecnologia di ricarica ad induzione per auto elettriche Dwpt (Dynamic wireless power transfer). Negli spazi de «L’Arena del futuro» di Chiari verranno specificamente testate delle soluzioni per ambiti aeroportuali, e Orio farà da battistrada. Elettrico. «Ho voluto che Sacbo fosse protagonista in questi ragionamenti di grande scenario su temi come la sostenibilità, i problemi energetici e l’ambiente» spiega il presidente Giovanni Sanga, presente ieri all’evento di presentazione a Chiari: «Siamo il primo aeroporto italiano, o meglio l’unico, che si confronta con questi grandi gruppi per lavorare su nuove prospettive».

Tutte le eccellenze in campo

Il progetto pilota italiano è coordinato da A35 Brebemi e Aleatica, operatore globale di infrastrutture di trasporto con una presenza in Europa e America Latina specializzato in soluzioni di mobilità sostenibili e innovative: è quello allo stadio più avanzato di sperimentazione.Sanga parla di grandi gruppi, e in effetti questo progetto vede in campo autentici colossi quali Abb, Electreon, Iveco, Iveco Bus, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, Tim, Fiamm Energy Technology, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e ministero dell’Interno - Polizia Stradale. «Uno scenario di realtà di assoluto livello coinvolte in una sfida dove Sacbo non vuole mancare», sottolinea Sanga. Ma in che cosa consiste la tecnologia Dwpt? In pratica permette ai veicoli elettrici di ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate, grazie ad un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria ai mezzi (auto, camion, bus). Un sistema di mobilità a «zero emissioni», che rende necessaria la presenza di differenti elementi studiati dalle eccellenze industriali coinvolte per interagire tra loro: asfalto, centraline, cavi, veicoli elettrici e connettività 5G.

«A noi tocca guardare a terra»

«Siamo ben consapevoli che il trasporto aereo ha degli inevitabili impatti sull’ambiente e che quindi servano azioni a diversi livelli» rileva il presidente di Sacbo. Sul versante dei voli Ryanair sta provvedendo alla sostituzione dei velivoli con il modello 737 Max 8200 della Boeing. Gli obiettivi ricordati nella conferenza-bilancio di fine 2021 erano quelli di una riduzione del 40% del rumore e del 20% del consumo di carburante e i primi risultati assai positivi. Anche perché gli irlandesi volanti hanno messo su Orio già 11 aerei di nuova generazione invece degli annunciati 7. «Ma a noi tocca invece il compito di guardare a terra, a tutti quei mezzi a servizio dell’aeroporto che potrebbero avere grandi benefici da un sistema come il Dwpt. Penso al trasporto dei passeggeri o a quello dei bagagli che fanno movimenti comunque ripetitivi e che potrebbero quindi essere alimentati durante le loro normali attività tramite delle corsie attrezzate lungo la pista. A Chiari ci sarà uno spazio dedicato a questo progetto, e noi ci saremo».

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