«Sott’acqua senza limiti»: disabili visivi, al via il corso di sub

Almè. L’iniziativa dell’associazione sportiva dilettantistica Omero Bergamo. Quattro le lezioni, da mercoledì 16 novembre al 7 dicembre, alla piscina «Stile Nuoto Quadri».

«Un’opportunità di inclusione. Un modo per socializzare e incontrarsi, aumentare l’autostima, uscire dal guscio di casa». Questa l’importanza dello sport per Cristiano Aldegani, consigliere dell’associazione sportiva dilettantistica Omero Bergamo, entusiasta per il lancio di «Sott’acqua senza limiti», primo corso subacqueo per disabili visivi.

Quattro le lezioni, da mercoledì 16 novembre al 7 dicembre alla piscina «Stile Nuoto Quadri» di Almè, in cui i ragazzi avranno l’opportunità di sperimentare un’esperienza nuova, a stretto contatto con il silenzioso mondo sott’acqua. «La quiete, l’ascolto del respiro durante l’inspirazione e l’espirazione dell’aria dalla bombola. Il momento dell’immersione è una sensazione che dovrebbe essere provata da tutti, indipendentemente dalla visione o meno del fondale. Non è importante vedere i pesci o la barriera corallina, quanto piuttosto percepire la pace che riesce a trasmettere questo elemento meraviglioso», spiega Cristiano, che di immersioni ne sa qualcosa visti gli oltre 25 anni di esperienza. Durante le lezioni i quattro partecipanti saranno singolarmente seguiti dagli istruttori della scuola subacquea «IppocampoSub», ringraziata personalmente nella figura di Laura Cristini, presidentessa e fondatrice, che fornirà anche tutto il materiale per le immersioni.

Per l’occasione verrà anche utilizzato un protocollo ad hoc che faciliterà la comunicazione sott’acqua grazie all’impiego di segnali convenzionali. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione all’attività. È dal 1958 che l’Asd Omero Bergamo si fa promotrice sul territorio bergamasco della diffusione dello sport, agonistico e non, tra i non vedenti e gli ipovedenti dai bambini ai meno giovani, come mezzo per migliorare la socializzazione e l’aggregazione. Varie le attività proposte nel corso degli anni: dal nuoto al calcetto, passando per il tennis e i diversi corsi dal ballo alla difesa personale (quest’ultimo proposto anche l’anno venturo grazie alla grande partecipazione riscontrata nelle edizioni precedenti) fino ad arrivare all’atletica paralimpica, fiore all’occhiello della plurimedagliata associazione.

«Quando mia figlia ha cominciato a peggiorare e poi, a causa di una malattia rara, a perdere totalmente la vista, per lei e per noi genitori è stato inizialmente un dramma pensare a quanto sarebbe cambiata la nostra vita – racconta Cristiano –. Abbiamo rischiato di chiuderci in noi stessi, di metterla sotto una campana di vetro nel tentativo di proteggerla. Tutti noi dobbiamo avere la possibilità di fare esperienze e vivere una vita normale: conosco persone che hanno saputo trasformare la propria difficoltà in incredibile forza e ora conducono una vita lavorativa, sportiva e affettiva come tutti. Lo sport rappresenta un efficace modo per veicolare il messaggio: non sei solo, lo stesso disagio che stai provando lo ha vissuto qualcun altro prima di te. Se ce l’hanno fatta loro, puoi farcela anche tu».

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