Spari nella notte a Riccione: bergamasco risolve il rebus

La guardia giurata Mirko Rossi in vacanza in riviera, individua tre bossoli nella zona di Marano, in Romagna, tra gli hotel. «Sparati da un’arma giocattolo».

Spari nella notte, il fuggi fuggi generale e, l’indomani, la scoperta di tre bossoli, a terra. Siamo a Riccione, nel pieno dell’affollatissima estate della ripresa, lungo la riviera scelta per le loro vacanze anche da tanti bergamaschi . Ed è stato proprio un bergamasco a fornire alle forze dell’ordine gli indizi utili a ricostruire quello che è suonato come un atto intimidatorio utile – è già successo in queste settimane nella località romagnola – a creare disordine del quale approfittare per mettere a segno furti di vario tipo.

La notte agitata dei vacanzieri è quella tra lunedì e martedì scorso in zona Marano, un hotel dietro l’altro . Sono le 2,29 quando si odono due colpi in rapida successione, delle grida e poi un terzo colpo. Allarmati, i turisti per strada scappano, quelli in camera a dormire s’affacciano o spiano dalle finestre e, fino al giorno dopo, la questione rimane un mistero.

Ed è martedì che entra in campo il bergamasco che, per deformazione professionale – di mestiere fa la guardia giurata – scorge per terra, nella via De Amicis, un bossolo. «In tarda mattinata come sempre – spiega Mirko Rossi, di Dalmine – sono andato in edicola a prendere L’Eco e ho notato qualcosa a terra. Era un bossolo, abbastanza nascosto, mi è sembrato un calibro 9, e vicino ne ho trovati altri due, uno dei quali nella via Oriani che fa angolo. I carabinieri di Riccione hanno poi appurato che sono stati sparati da un’arma giocattolo, pare una riproduzione di una Beretta. A partire dalla segnalazione di Rossi è stata avviata l’indagine che dovrà risalire ai responsabili di questo gesto.

Un gesto che richiama un’altra recente notte agitata, a Riccione: quella tra il 7 e l’8 agosto, intorno all’una, quando sulla spiaggia antistante piazzale Roma erano stati segnalati degli spari. Il personale della vigilanza privata aveva da poco fermato due giovani, in possesso di una pistola giocattolo caricata con proiettili a salve. I due, un magrebino 21enne e un modenese 19enne, sono stati indagati per procurato allarme, esplosioni pericolose e porto di oggetti atti ad offendere. «È successo che questi momenti di disordine creati dagli spari – continua la guardia giurata Rossi – siano coincisi con dei furti: la gente si spaventa, fugge abbandonando borse e telefoni e qualcuno se ne approfitta. Inoltre sono anche stati segnalati episodi di strappo catenine. «Mi auguro che le forze dell’ordine riescano a risalire a chi si diverte a spaventare la gente con un’arma in mano, anche se finta».

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