Una vita sempre in prima linea: Gorle piange Pietro Merelli

Il lutto Per decenni a capo delle Penne nere del paese, è morto a 87 anni. Missioni in Armenia, il premio come «Alpino dell’anno». Giovedì i funerali.

Gorle perde un pezzo della sua storia. È morto martedì mattina 12 aprile all’età di 87 anni, per cause naturali, Pietro Merelli, storico capogruppo della sezione locale degli Alpini e anima di tante attività solidali delle Penne nere gorlesi, tra le quali spiccano le numerose missioni in Armenia, in particolare a Spitak e Yerevan, in soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto che nel 1988 provocò oltre 250mila vittime. Proprio per queste sue iniziative in favore soprattutto di disabili e bambini, Merelli nel 2000 è stato premiato a livello nazionale come «Alpino dell’anno» dall’Associazione nazionale Alpini.

«Era un uomo piuttosto taciturno, non parlava molto, ma sapeva ascoltare, proprio come un vero alpino sa fare. Era una persona umile, semplice, con un grande cuore. Per trent’anni ha guidato la sezione di Gorle»

Il dolore di Gorle

La scomparsa dell’ex capogruppo, che ha sempre lavorato come falegname con un proprio laboratorio, ha suscitato molto dolore nella comunità di Gorle, che subito si è stretta attorno ai figli Sergio e Daniele. «Papà – spiega commosso il figlio Sergio – era un uomo piuttosto taciturno, non parlava molto, ma sapeva ascoltare, proprio come un vero alpino sa fare. Era una persona umile, semplice, con un grande cuore. Per trent’anni ha guidato la sezione di Gorle, lasciando l’incarico solamente negli ultimi nove anni e creando numerose iniziative solidali. Dai 50 agli 80 anni è andato ogni anno in Armenia, dove ebbe un incontro indimenticabile con Santa Madre Teresa di Calcutta, un evento che lo segnò profondamente». «Oltre alla grande famiglia degli Alpini – prosegue Sergio – papà, che non mancava mai alle feste del gruppo, era un grandissimo tifoso dell’Atalanta e questa sua passione per il calcio e, in generale per lo sport, l’ha trasmessa anche a noi. Ci mancherà molto il suo esempio». La perdita di Merelli ha lasciato senza fiato l’intero gruppo di Gorle e tutta la sezione Ana di Bergamo. «Sono onorato di aver raccolto nove anni il testimone da un uomo così immenso – sottolinea il capogruppo della sezione, Giuseppe Morosini –. Per tutti noi Pietro ha sempre rappresentato una guida, un modello da seguire per la sua grande personalità, umanità e generosità. La comunità di Gorle perde una delle sue anime e l’intera comunità bergamasca piange uno dei suoi testimoni più preziosi e importanti».

«Prima nella Brigata Orobica a Merano e poi da congedato come capogruppo di Gorle e come capo del nucleo di Protezione civile Ana, Pietro ha infatti sempre incarnato al meglio i valori alpini, diventando un vero e proprio vanto per tutta la nostra realtà»

Uno dei nove bergamaschi a essere insignito del premio nazionale «Alpino dell’anno»

«Purtroppo – spiega Giorgio Sonzogni, presidente della sezione Ana di Bergamo – queste tristissime notizie si susseguono quasi quotidianamente e ogni volta è un grande colpo al cuore per tutti noi. La scomparsa di Pietro, uno dei nove bergamaschi a essere insignito del premio nazionale “Alpino dell’anno”, lascia un dolore immenso per il grande esempio che ha lasciato in associazione e per il suo spirito disinteressato di servizio e di generosità. Prima nella Brigata Orobica a Merano e poi da congedato come capogruppo di Gorle e come capo del nucleo di Protezione civile Ana, Pietro ha infatti sempre incarnato al meglio i valori alpini, diventando un vero e proprio vanto per tutta la nostra realtà. Ai famigliari la nostra più vera e sentita vicinanza».

Giovedì i funerali

I funerali di Merelli si celebreranno giovedì alle 10 nella Parrocchiale. «Come amministrazione comunale – conclude il sindaco Giovanni Testa – siamo vicini ai figli e a tutta la famiglia Merelli. Piangiamo un uomo che ha portato il nome di Gorle nel mondo, nel modo più bello e nobile. Siamo tutti in debito con lui per quello che ha fatto per la nostra comunità. Non dimenticheremo i suoi insegnamenti e faremo di tutto per onorare la sua memoria».

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