Valbondione, dolore per Flavio Mologni: cade per 100 metri davanti al fratello

LA TRAGEDIA. Al Curò, 1.780 metri di quota: morto sul colpo Flavio Mologni, pensionato di 64 anni di Scanzorosciate, in escursione con altri due amici. La famiglia: «In montagna era felice come un bambino».

Valbondione

È una famiglia straziata dal dolore quella di Flavio Mologni, il 64enne di Scanzorosciate morto sabato 26 aprile alle 12.45 in un tragico incidente in montagna, a Valbondione, mentre camminava in compagnia del fratello Maurizio e di alcuni amici percorrendo il sentiero del rifugio Curò.

L’uomo, secondo le prime informazioni, si trovava sulla via del rientro da un’escursione quando sarebbe inciampato, precipitando per circa 100 metri dal sentiero.

Sono stati tre i soccorsi nella giornata di sabato 26 aprile sulle nostre montagne, un’ora prima a Valgoglio per un 66enne di Gandellino che ha avuto un malore e nel pomeriggio, alle 15.15, a Mezzoldo per un escursionista caduto in un torrente. In tutti i casi è intervenuto l’elisoccorso (ne scriviamo nell’articolo sotto).

L’incidente a 1.780 metri

La comitiva di Mologni era a 1.780 metri di quota in un punto dove sono già accaduti incidenti simili: da un lato c’è la parete rocciosa e dall’altro il precipizio, mentre il sentiero ghiaioso è stretto, circa un metro e 20 centimetri, due persone insieme non ci passano ed è necessario prestare molta attenzione. Flavio sarebbe scivolato sulla ghiaia e precipitato nello strapiombo sotto gli occhi del fratello e degli altri due amici, che hanno subito chiamato i soccorsi.

La telefonata al Nue 112 è arrivata intorno alle 12.45: la sala operativa Soreu delle Alpi ha allertato anche il Soccorso alpino, ma l’unico modo per raggiungere il 64enne è stato l’elicottero. È decollato quello di Bergamo, dall’ospedale Papa Giovanni XXIII, ma il medico rianimatore una volta calato sul posto ha potuto solo constatare il decesso di Mologni. La salma è stata recuperata e portata a Valbondione, poi è arrivato il nullaosta del magistrato per restituire la salma alla famiglia. Le operazioni si sono concluse intorno alle 17.30 ed è stato possibile trasferire il corpo a Seriate.

«In montagna era felice»

L’ amore per la montagna di Flavio, la sua più grande passione, si è rivelato fatale. Mologni, da qualche anno in pensione dopo tanti anni di lavoro alla Minifaber, azienda metalmeccanica di Seriate, amava trascorrere il suo tempo libero tra le valli e i monti il più possibile. Lì, in montagna, Flavio era felice «come un bambino» dice chi lo ha conosciuto.

«C’era sempre, per tutti»

«Era un grande appassionato, andava in montagna tutti i sabati e qualche volta anche durante la settimana, il mercoledì. Ogni tanto ci andava anche con sua figlia Valentina» racconta la nipote Patrizia. Il suo è un ricordo pieno d’amore: «C’era sempre, per tutti. Quando non sapevi chi chiamare facevi il suo numero. C’era sempre» ribadisce Patrizia, che evidenzia da un lato il profondo legame del 64enne con il suo lavoro: «Ha dato la vita per l’azienda – racconta la nipote –. Era caporeparto e il suo era un lavoro impegnativo, gestiva all’incirca una trentina di persone. Io – aggiunge – sono entrata in azienda grazie a lui». E dall’altro richiama il grande attaccamento a sua mamma Elisa, specialmente da quando era andato in pensione. «Tutte le mattine era dalla sua mamma. Alle 9 arrivava, lei gli preparava il caffè e stavano insieme. Se ne prendeva cura – dice Patrizia – come si prendeva cura di tutti in generale».

Lascia la moglie e la figlia

Gli amici e i parenti hanno raggiunto nel pomeriggio la casa di Flavio, in via De Gasperi, per portare le condoglianze alla famiglia. Il 64enne lascia la moglie Cinzia e la loro unica figlia Valentina, di 27 anni, insieme al fratello Maurizio, la sorella Lauretta e la mamma Elisa.

La moglie Cinzia si lascia andare in un pianto intenso tra le braccia delle tante persone venute a trovarla e di parlare non se la sente. Qualcuno dei parenti lascia invece poche parole, ma significative, su Flavio: «Una persona squisita, molto semplice e riservata, ma molto attaccata alla sua famiglia» racconta Silvia, una familiare.

Il cordoglio per la scomparsa di Flavio arriva anche dall’amministrazione comunale: «Una tragica fatalità e un dramma per tutta la famiglia, attorno alla quale ci stringiamo nel dolore» commenta il sindaco di Scanzorosciate, Paolo Colonna, spiegando di non aver conosciuto direttamente l’uomo, che a quanto risulta non era impegnato in associazioni del paese dell’hinterland. La salma riposa alla Casa del Commiato di Seriate, in via Dante 21, i funerali saranno celebrati lunedì 28 aprile alle 15 nella chiesa parrocchiale di Scanzorosciate.

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