Atalanta, ora risposte forti: ricordare Marsiglia, dimenticare Udine

L’ANALISI. Nel giorno in cui riabbraccia, (anche prima del previsto) Jannik Sinner sul trono del tennis mondiale, lo sport italiano si ritrova a piangere un maestro di calcio come Giovanni Galeone.

Nella serata di domenica 2 novembre avrà sorriso compiaciuto di fronte allo spettacolo offerto dai suoi allievi prediletti, Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini. Così simili nell’averne assimilato l’intensità di gioco, così diversi nell’applicarla alla tattica e al campo. Messi faccia a faccia da un curioso gioco del destino nel giorno dell’addio a quello che fu il loro mister.

Una domenica triste anche nel meteo, in questo avvio di novembre che più novembre non si può. Perfettamente in linea con gli umori dell’Atalanta, reduce da un sabato bestiale che solo un pregio ha avuto: dalla sconfitta di Udine, nessuno si può chiamare fuori. Non i giocatori, molli, lenti e senza idee, che hanno commesso ogni possibile errore contemplato dalla casistica del calcio. Non l’allenatore, sopraffatto dal dirimpettaio sul piano tattico e

L’Atalanta dovrà mostrare davvero tutto quello che ha, e che finora è emerso solo a sprazzi. Non è un’ultima spiaggia: novembre non è periodo da spiaggia, nemmeno in Costa Azzurra.

mancato in quella che pare sia la sua prerogativa migliore: trasmettere la carica alla squadra attraverso il «fuoco vivo» che lo anima. Non la società, che ieri a Zingonia si è messa al lavoro per ricostruire le condizioni necessarie per affrontare a dovere la partita di mercoledì sera a Marsiglia, in Champions. In vista della quale non ci sono né il tempo né la necessità di lavorare sulla condizione fisica e la tattica, ma andrà curato l’aspetto mentale. Perché nella bolgia del Velodrome, un’immensa curva da 62 mila posti che riversa sul campo tutto il proprio calore, e non solo in senso metaforico, non ci sarà spazio per dubbi e paure. L’Atalanta dovrà mostrare davvero tutto quello che ha, e che finora è emerso solo a sprazzi. Non è un’ultima spiaggia: novembre non è periodo da spiaggia, nemmeno in Costa Azzurra. Ma Juric e i suoi sono chiamati a dare risposte forti. E il Velodrome, per dare e ricevere risposte forti, è il palcoscenico ideale: se non vuoi uscirne travolto lo devi domare guardandolo negli occhi. Come fece la squadra che affrontò il Marsiglia nella semifinale di Europa League 18 mesi fa , creando le premesse per il trionfo di Dublino. Diversi di quei giocatori saranno in campo anche mercoledì: ricordarsene sarà l’unico modo per dimenticare Udine.

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