Chiesa ex Riuniti di Bergamo, la Corte d’Appello: «È dei musulmani»

LA SENTENZA. I giudici hanno riconosciuto all’associazione la titolarità dell’immobile, stabilendo che la proprietà è del gruppo religioso fin dal giugno 2019.

È stata depositata mercoledì 12 novembre la sentenza della Corte d’Appello di Brescia che segna un ulteriore passaggio nella controversia tra l’Associazione Musulmani di Bergamo e Regione Lombardia sulla proprietà della chiesa degli ex Ospedali Riuniti.

La sentenza

I giudici hanno riconosciuto all’associazione la titolarità dell’immobile, stabilendo che la proprietà è del gruppo religioso fin dal giugno 2019, data dell’atto di compravendita. La decisione, provvisoriamente esecutiva, comporta che la struttura appartenga a tutti gli effetti all’associazione, salvo un eventuale ribaltamento in Cassazione. La sentenza diventerà definitiva se la Regione non presenterà ricorso o se quest’ultimo sarà respinto. I magistrati hanno inoltre ricordato che l’edificio è sottoposto a vincolo culturale, condizione che l’associazione ha riconosciuto fin dall’inizio.

Il caso

Il caso trae origine dalla delibera con cui, nel 2019, la Giunta lombarda aveva esercitato il diritto di prelazione sull’immobile già acquistato dall’Associazione Musulmani, sostenendo l’interesse pubblico alla conservazione della chiesa. Quel provvedimento aveva di fatto impedito all’ente religioso di entrare in possesso della struttura, generando un contenzioso che si è trascinato per anni. Dopo alterne pronunce - prima favorevoli all’associazione, poi alla Regione - la Cassazione aveva disposto un nuovo giudizio d’Appello, conclusosi ora con la conferma dei diritti dell’Associazione Musulmani. La Corte ha quindi annullato gli effetti della delibera regionale e riconosciuto la natura discriminatoria dell’intervento della Giunta.

La Regione

Cauta la replica della Regione: «Prendiamo atto della sentenza – ha detto l’assessore regionale Claudia Terzi –. L’Avvocatura della Regione valuterà passo per passo se sussistono i presupposti per ricorrere in Cassazione o se sia preferibile considerare chiusa la vicenda». Nel frattempo, l’Associazione Musulmani incontrerà il proprio legale la prossima settimana per valutare le prossime azioni, anche in merito alla futura destinazione dell’immobile.

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