
(Foto di CalcioPadova.it)
L’EX ATALANTINO. Il Papu Gomez, ex atalantino ora al Padova in Serie B, ha finito di scontare una squalifica di due anni per doping (in realtà era uno sciroppo per la tosse non consentito) e da domenica 26 ottobre può tornare a giocare. «Vorrei portare subito i veneti in Serie A» ha detto. Su L’Eco di Bergamo del 23 ottobre l’intervista.
Padova
Due anni di squalifica per una vicenda doping che lo ha ferito ma non fermato. L’ex atalantino Papu Gomez può tornare in campo, può farlo a 37 anni, da campione del mondo e con la maglia del Padova, neopromosso in Serie B che lo ha atteso e che non vede l’ora di poter contare sulla sua esperienza, ma soprattutto sulle sue qualità. Ha scelto di godersi il ritorno, gli ultimi anni di una splendida carriera che lo ha portato in cima al mondo: «Non ho pressione, sento piuttosto la responsabilità della maglia e di rappresentare i padovani. So che sto rappresentando questa città a livello mondiale, ma ciò mi porta grande gioia così come giocare con questa maglia, spero di farlo per anni». Ha scelto Padova nonostante le tante offerte: «Il primo a convincermi è stato il direttore Mirabelli, ho avuto offerte dall’estero, dall’Argentina e Emirati Arabi ma voglio ancora giocare a questi livelli. In Italia poi mi trovo molto bene e non volevo spostarmi da qui, la mia famiglia si trova molto bene». Il Padova per me è una bella sfida, vorrei riportare la squadra in A dopo tanti anni, non so se quest’anno o quando ma il mio obiettivo è questo».
Due anni di squalifica per un’ingenuità sono lunghi. «I primi mesi sono stati i più duri, non sapevo cosa fare, se continuare a giocare. Ma piano piano ho trasformato la rabbia in voglia di tornare a giocare, ho pensato al momento del ritorno in campo, al potermi ritirare quando avrei voluto, allenandomi ogni giorno e restando in forma sono riuscito a superare le difficoltà». Non è facile allenarsi da solo, ma il Papu Gomez sente di essere pronto.«Mi sento bene, allenarsi da solo non è uguale, ma so che ci metterò molto poco a tornare al 100% perché fisicamente sto bene, anche se ho avuto un piccolo fastidio». Il Padova ha iniziato bene il suo campionato da neopromossa, dimostrando il suo valore. «Lo hanno fatto senza di me e mi fa piacere, mi piace la mentalità vincente della squadra e il fatto che vuole sempre dare il massimo, anche in Serie B lo sta dimostrando dopo averlo fatto in C». Trentasette anni, con un allenatore (bergamasco) come Andreoletti più giovane di lui. «Non mi era mai capitato di essere più vecchio del mister ma non è un problema, vogliamo entrambi il bene della squadra, lui è un allenatore promettente e lo sta dimostrando. Io devo continuare a imparare da lui, si impara sempre».
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