Inaugurata la piazza dedicata a Giorgio Gaber: «Il tributo di Bergamo al suo impegno»

L’INTITOLAZIONE. Tra le vie Suardi e Da Campione la nuova area pedonale dedicata all’artista. La figlia con il sindaco: «Emozionata, vi sono grata».

Una piazza dedicata a Giorgio Gaber, mancato nel 2003. L’intitolazione è stata svelata sabato 20 aprile ed è il nuovo nome della neo area pedonale di interconnessione tra via Suardi, via Da Campione e via Amadeo in centro a Bergamo. «Un nuovo spazio restituito alla città di cui il quartiere sentiva il bisogno, dopo due anni di cantiere e una storia fatta di abbandono di una zona in pieno centro cittadino», ha spiegato Francesco Valesini, assessore alla Riqualificazione urbanistica di Bergamo. «La dedica della piazza al Signor G è stata fortemente portata avanti dal sindaco Gori – ha commentato l’assessore Giacomo Angeloni a capo della commissione toponomastica – . Inoltre con Gaber possiamo contribuire a portare Bergamo ancora di più fuori dai confini provinciali. La commissione ha l’indicazione di dare la precedenza ai bergamaschi nelle intitolazioni di vie e piazze, ma noi vogliamo staccarci un po’ da questa direttiva per ricordarci che esiste altro al di fuori di Bergamo».

Giorgio Gori ha voluto con sé nella cerimonia dello svelamento della targa la figlia di Gaber, Dalia Gaberscik, e ha tratteggiato la figura di uno degli artisti della musica italiana più apprezzati, grazie ad alcune delle sue canzoni intramontabili e al suo impegno politico scritto in musica. «Gaber è stato un intellettuale che ha suscitato emozioni, critiche, ovazioni ed esami di coscienza, spingendo tutti coloro che lo ascoltavano, allora come oggi, a riflettere sulla politica e, anche, sui suoi tratti amari. Lasciandoci alcuni insegnamenti che mi auguro facciano sempre parte della nostra vita, come la famosa “libertà non è uno spazio libero, ma è partecipazione”», ha commentato Gori. Aggiungendo: «Il Comune di Bergamo ha deciso di dedicare a lui questo nuovo angolo di città per il contributo che ha dato alla nostra società e che continua a dare per la straordinaria attualità dei suoi brani. Mi piace pensare che chi vivrà in questa piazza possa sempre ricordarlo», ha aggiunto.

Emozionata Dalia Gaberscik che ha portato il ricordo del papà e del rapporto che aveva con Bergamo: «La vostra città ha rappresentato tutti gli spettacoli del mio papà. Negli ultimi anni facendo 11 repliche per un totale di 11mila bergamaschi che hanno potuto vedere e ascoltare le sue canzoni e le sue riflessioni in musica. C’era anche un legame personale con Gori. Io mi ricordo quando ci siamo conosciuti: avevo l’età di quando si pensa che il proprio padre vivrà in eterno. Essere qui oggi mi sembra incredibile, mi emoziona tantissimo e spero di riuscire ad esprimere quanto io sia grata per questo gesto».

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