Lupi, predazioni raddoppiate: nel 2024 assalti in 12 paesi

I DATI. In Lombardia si è passati dalle 57 del 2022 alle 110 dell’anno scorso «Ma diversi allevatori non segnalano». Si va verso possibili abbattimenti.

Le predazioni del lupo in Lombardia sono passate dalle 15 del 2018 alle 33 del 2021, fino all’esplosione degli ultimi anni: 57 nel 2022, 113 nel 2023 e 110 nel 2024. I dati ufficiali, riportati nel rapporto sui grandi carnivori dello scorso giugno (relativo al 2024) evidenzia quindi una presenza sempre più significativa del canide (tornato spontaneamente), in particolare nella nostra provincia, a Brescia, Lecco e Sondrio.

Le predazioni del lupo in Lombardia sono passate dalle 15 del 2018 alle 33 del 2021, fino all’esplosione degli ultimi anni: 57 nel 2022, 113 nel 2023 e 110 nel 2024

Tre branchi in Bergamasca

Sempre nel 2024 le predazioni accertate nella nostra provincia sono state 26 (probabilmente inferiori a quelle reali) nei comuni di Ardesio (5) Carona e Oltre il Colle (3) Branzi, Castione, Vilminore (2), Parre, Piario, Premolo, San Giovanni Bianco, Taleggio e Valbondione (1).

Tre i branchi (5-7 esemplari) accertati: Val Taleggio, monte Arera (Oltre il Colle-Roncobello) e alta Val Seriana-Val di Scalve. «Ogni branco - spiegano dalla Polizia provinciale - non aumenterà di numero con le nuove cucciolate. I giovani nati l’anno precedente, infatti, vengono allontanati e vanno in dispersione. Muoiono o possono formare, in nuovi territori, altri branchi». La convivenza con gli allevatori in alpeggio è però diventata sempre più difficile e ha ormai portato allo scontro tra associazioni ambientaliste e gruppi di tutela del mondo rurale. Le predazioni si fanno sempre più frequenti e, non sempre, i metodi di prevenzione - pagati dalla Regione nell’ambito del progetto europeo di tutela del lupo Life wolf Alps - sembrano essere sufficienti. Come successo nella notte tra sabato e domenica scorsi, quando - nonostante la presenza di cane maremmano di guardia - l’alpeggiatore sul Cancervo di San Giovanni Bianco, Alex Bonaldi, si è ritrovato con una ventina, tra pecore e capre, morte o disperse (15 di proprietà dell’alpinista Simone Moro che, in estate, le affida all’allevatore brembano).  «La convivenza è possibile se vengono adottati i giusti metodi di prevenzione», dicono le associazioni ambientaliste. Regione Lombardia fornisce in particolare reti elettrificate.

Lo scontro si sposta, quindi, sui risarcimenti (che vengono erogati anche se l’allevatore non ha adottato misure di prevenzione), da cui sono esclusi i capi dispersi a seguito di attacchi del lupo

Simone Moro: recinzioni ingestibili

«Immaginiamoci un gregge di centinaia di pecore recintate - dice però Simone Moro -. In pochissimo tempo il pascolo è senza erba e il pastore deve continuamente spostare la recinzione. Impensabile».  Lo scontro si sposta, quindi, sui risarcimenti (che vengono erogati anche se l’allevatore non ha adottato misure di prevenzione), da cui sono esclusi i capi dispersi a seguito di attacchi del lupo.

L’Europa ha declassato da «strettamente protetto» a «protetto» il lupo, decisione che consentirà, probabilmente dal prossimo anno, una maggiore possibilità di abbattimento dell’animale

Le segnalazioni di predazioni, spesso, però. a detta della Polizia provinciale, non sempre vengono fatte. «Quando c’è una predazione - dicono dalla Polizia provinciale - la segnalazione va sempre fatta. L’assicurazione, peraltro, paga anche lo smaltimento». «Bisogna imparare a convivere - è convinta Elena Ferrario, presidente di Legambiente Bergamo - adottando le giuste misure di prevenzione. Perché in altri Paesi questo è possibile e da noi no?». Intanto l’Europa ha declassato da «strettamente protetto» a «protetto» il lupo, decisione che consentirà, probabilmente dal prossimo anno, una maggiore possibilità di abbattimento dell’animale.

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