Cronaca / Valle Brembana
Venerdì 07 Novembre 2025
Sfollati da due mesi per la frana a Sedrina: «Quando potremo rientrare?»
FUORI CASA. Una ventina di persone da settembre non possono tornare nelle loro abitazioni. Finita l’indagine geologica voluta dai proprietari privati. Ulteriori piogge potrebbero mettere a rischio gli edifici.
Sedrina
Cinquantacinque giorni da sfollati, ospitati da parenti e nella casa parrocchiale di Ubiale. La frana che, a Botta di Sedrina, tiene ancora lontano dalla propria casa una ventina di persone è quella del settembre scorso, periodo di forti piogge : il muro di contenimento di un terreno tra le vie Aldo Moro, Campagnola e Piazza Botta, ha iniziato a presentare alcune crepe. Poi, a seguito di altre precipitazioni e infiltrazioni d’acqua, ha ceduto ulteriormente.
Una ventina di persone
Una ventina, complessivamente, le persone che, dal 13 settembre e quindi dal 25 settembre con altra ordinanza, a seguito del peggioramento del fronte frana, hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, trovando ospitalità da parenti, qualcuno al centro civico, altri alla parrocchia di Ubiale o in albergo.
Le case evacuate
Nella parte alta è stato evacuato un condominio in via Aldo Moro, dove abitano sei famiglie. Poco a valle di questi edifici c’è il terreno franato sul muro che delimita una stradina pedonale comunale, via Campagnola. Più sotto il tombotto per la raccolta delle acque.
Il materiale ha poi raggiunto alcune baracche e proprietà sottostanti, nei pressi di altre tre case. Pure queste sono poi state evacuate per precauzione. Il terreno, per evitare ulteriori infiltrazioni d’acqua, è stato poi coperto con un grande telo di plastica, ancora oggi presente e visibile da lontano, dalla strada statale di valle.
Conclusa l’indagine geologica
Il passaggio sulla strada pedonale di via Campagnola, quella dove il muro è franato, è invece stato chiuso dal Comune. Da lì è possibile vedere i danni che la frana ha fatto e il pericolo probabilmente di ulteriori cedimenti. Sotto si vedono i danni causati ad altre proprietà, pertinenze di privati. I condòmini di via Moro hanno quindi provveduto ad affidare un’indagine geologica (studio Boffelli Gianluca di Piazza Brembana) sull’area interessata dalla frana, studio ora concluso con una relazione dettagliata che è stata inviata al Comune. L’edificio evacuato a monte della frana al momento non presenterebbe lesioni, ma l’evoluzione del versante sottostante non si può conoscere.
In preparazione il progetto per la messa in sicurezza
Ulteriori infiltrazioni d’acqua - sostiene lo studio - potrebbero peggiorare la situazione del versante, danneggiando quindi anche gli immobili a monte. Lo studio geologico sta quindi preparando un progetto per la messa in sicurezza del versante.
Resta la preoccupazione
«Abbiamo chiesto un incontro, la possibilità di sedersi a un tavolo e capire cosa si sta facendo. Ma abbiamo ricevuto solo una lettera dall’ufficio tecnico in cui si dicevano cose già note»
Questa, dunque, la situazione quanto alle indagini geologiche fatte realizzare dai privati. Resta la preoccupazione degli sfollati: «Quello che dispiace è anche il silenzio dell’Amministrazione comunale - dice il figlio di una signora sfollata -. Abbiamo chiesto un incontro, la possibilità di sedersi a un tavolo e capire cosa si sta facendo. Ma abbiamo ricevuto solo una lettera dall’ufficio tecnico in cui si dicevano cose già note. Non sappiamo quando si potrà rientrare nelle nostre case». Il sindaco Stefano Micheli ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito.
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