Tarlo asiatico, 4 focolai tra Lovere e Costa Volpino: tagliate 40 piante

L’INTERVENTO. Asportati gli alberi infettati nei due centri lacustri: operazione gestita da Ersaf e Regione Lombardia per ridurre il rischio contagio. «Saranno rimpiazzati».

Lovere

Il tarlo asiatico è arrivato anche sul Sebino e ha infettato alcune piante a Costa Volpino e a Lovere dove nei giorni scorsi Regione Lombardia e Ersaf hanno provveduto a tagliare gli alberi malati e quelli circostanti in modo da ridurre il rischio contagio. In tutto sono state tagliate una quarantina di piante e l’intervento non è passato inosservato, suscitando anche qualche perplessità da parte dei cittadini che hanno visto radicalmente cambiare il paesaggio urbano a cui erano abituati.

«Il primo elemento di cui dobbiamo tenere conto – spiega Gianpietro Bettoni, assessore alla manutenzione del patrimonio comunale di Costa Volpino – è infatti che l’intervento ha riguardato alcuni alberi cresciuti all’interno dei centri abitati del nostro comune, non nei boschi. In particolare, per quanto ci riguarda, sono stati tagliati quindici aceri lungo via Nazionale, la strada che attraversa Corti». Il focolaio del tarlo asiatico era stato individuato in un albero vicino alla filiale di una banca: nel raggio di cento metri sono stati tagliati gli esemplari della stessa specie che o erano già malati oppure potevano essere infestati dalle uova di Anoplophora chinensis. «I lavori di taglio e asportazione – aggiunge Bettoni – sono stati gestiti direttamente dalle strutture e dagli uffici di Regione Lombardia: al nostro comune è stato chiesto soltanto di emettere l’ordinanza per vietare il parcheggio nelle vicinanze delle piante che dovevano essere abbattute».

A Lovere sono tre i focolai

Se a Costa Volpino l’intervento ha riguardato soltanto un focolaio, sono almeno tre quelli che Regione Lombardia ha voluto spegnere nel territorio di Lovere: «Da noi – conferma la sindaca Claudia Taccolini – sono state tagliate diverse piante, circa 25 in tutto, tra piazzale Bonomelli, il parcheggio delle Reme, via Gobetti, la strada che porta dall’ospedale verso il cimitero, e una singola pianta in piazzale Aldo Moro, all’inizio della passeggiata pedonale. So che sui social c’è stata qualche polemica, ma ai cittadini abbiamo comunicato i termini dell’intervento voluto e gestito dalla Regione che prevede anche, e questo ce lo hanno ribadito più volte, che gli alberi tagliati verranno rimpiazzati con nuove piante».

Dire quando questo avverrà però è presto per dirlo: a Costa Volpino i buchi lasciati dalle radici sono stati chiusi con asfalto, per evitare problemi e pericolo alla viabilità e ai pedoni. Il taglio degli alberi ha liberato qualche prezioso decimetro per parcheggiare, ma ha eliminato anche la preziosa ombra che, specialmente in estate, evita che gli abitacoli si trasformino in forni industriali. Il servizio fitosanitario di Regione Lombardia è impegnato da anni in questa battaglia: l’insetto nocivo per le piante è stato segnalato in Italia per la prima volta nel 2000 proprio in Lombardia, poi nel Lazio (2008) e in Toscana (2014 e 2017). «In molti casi – spiegano dalla Regione - i focolai sono stati efficacemente eradicati, in altri le misure di contenimento sono in corso di attuazione».

Gli alberi contagiati

Gli esemplari adulti di Anoplophora. Chinensis sono di colore nero con numerose macchie bianche sulle elitre e misurano in media 19-37 millimetri di lunghezza. Nei maschi, le antenne possono essere lunghe il doppio del corpo. Gli adulti si possono osservare da maggio ad ottobre, con un picco di attività vitale che si concentra tra maggio e luglio. Gli effetti sulle piante colpite dal tarlo asiatico si manifestano in appassimenti fogliari, ingiallimenti ed imbrunimenti settoriali della chioma, disseccamento dei rami e deformazione della corteccia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA