Niccolò Panattoni: «Vi racconto la storia della Stracciatella»

L’intervista I ricordi di quando, da bambino, la nonna Oriana lo metteva seduto sul bancone de La Marianna mentre il nonno Enrico dava da mangiare a tutti. La storia della Stracciatella e «guai se il nonno sentiva un bambino piangere: arrivava subito con un biscotto o un gelato».

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Tutto è partito da una piccola bottega che vendeva d’inverno il Castagnaccio, in via Colleoni in Città Alta, mentre d’estate nonno Enrico faceva il gelato in un piccolo laboratorio che aveva creato nel negozio dopo aver imparato a produrlo a Firenze. Negli anni la decisione di rilevare il Caffè Colle Aperto. Nasce così la Marianna, appunto in Colle Aperto: fu proprio Enrico a decidere di chiamare il nuovo locale con questo nome, «in onore della signora che vendeva il latte sotto la porta».

Niccolò Panattoni è la terza generazione di una famiglia a Bergamo molto conosciuta. L’occasione è quella di spiegare il nome del locale: «Molti pensano erroneamente che Marianna fosse il nome di mia nonna» sorride Niccolo che parla della Stracciatella, «nostro grande amore»: «Nasce nel 1961 quando nel nostro ristorante venivano preparati i piatti tipici italiani. Uno di quelli che andava per la maggiore era la Stracciatella alla Romana: la minestra in cui l’uovo freddo viene buttato nel brodo bollente e si straccia in tante piccole parti. Il nonno ha avuto l’intuizione di fare quel procedimento con il gelato».

Niccolò e i ricordi: «Nonno era preciso sul lavoro, ricordo con affetto i tragitti in auto nella sua Uno Grigia: sento ancora il profumo di quella macchina». E aggiunge: «Per lui dovevi sempre mangiare e non voleva mai sentire un bambino piangere in Marianna: se capitava arrivava con un biscotto, un gelato, una caramella». E nonna Oriana? «Fantastica: la sua cura del dettaglio, l’amore per i bambini... Mi ricordo quando ci teneva da piccoli seduti sul bancone della pasticceria». Ora Niccolò è dietro a quel bancone: «Stare lì dietro significa proseguire una strada già ben tracciata con un prodotto di qualità, ma senza usare mai scorciatoie».

«La Stracciatella nasce nel 1961 quando nel nostro ristorante venivano preparati i piatti tipici italiani. Uno di quelli che andava per la maggiore era la Stracciatella alla Romana: la minestra in cui l’uovo freddo viene buttato nel brodo bollente e si straccia in tante piccole parti. Il nonno ha avuto l’intuizione di fare quel procedimento con il gelato»

E se in Marianna è circondato da dolci, non ha imparato a prepararli: «Sono un pasticcione in cucina più che un pasticcere » ride e fuori dalla Marianna fa il marito e il papà, ma anche il tifoso: «L’Atalanta è una passione bergamasca che nasce dentro - dice -. l’Atalanta si ama sempre e non si critica mai».

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