Il nuovo tram
a Ponteranica
Quali fermate
per i cittadini

Egregio direttore,

la proposta del gruppo «Ponteranica al centro» pubblicata da L’Eco il 16 aprile scorso per il transito della Tramvia da Ponteranica suscita qualche perplessità. In particolare:

1) Il transito senza fermata del tram dal cuore pulsante di Ponteranica sarebbe una vera e propria beffa per tutti gli utenti a quello diretti. Uno dei dettami fondamentali per garantire un elevato livello di qualità della vita in un centro abitato è l’agevole accessibilità con mezzi pubblici, la quale, comunque, deve essere tale da rendere il trasporto pubblico preferibile a quello individuale. Nel contempo, uno dei requisiti essenziali per la funzionalità di un capace sistema di trasporto pubblico è che questo arrivi il più vicino possibile a dove la gente deve andare. Una fermata posta all’altezza di via Foppetta non sembra proprio rispondere a questi requisiti: si immagini come troverebbero piacevole le donne sole, rientrando la sera da Bergamo, dover scendere nella zona dei campi di calcio anziché alla ex stazione. E si pensi come gli anziani diretti al Centro per la terza età, proprio nell’edificio dell’ex stazione, gradirebbero scendere, magari al buio, in via Foppetta! Si dovrebbe sempre ricordare che quando, per l’accessibilità a un determinato luogo, si ritengono i parcheggi più importanti dei mezzi pubblici (come a dire «i trasporti pubblici servono poco perché, tanto, la gente ha la macchina»), ogni sogno di sostenibilità e di ambiente a misura d’uomo non può che svanire «per la contraddizione che nol consente».

2) Il tratto a semplice binario, secondo l’idea, dovrebbe svilupparsi per oltre 600 metri sino, presumibilmente, alla fermata di Ponteranica Foppetta, comprendente anche il transito dall’ex stazione che dovrebbe avvenire, per forza di cose, a passo d’uomo. L’allungamento dei tempi di percorrenza e le ripercussioni sulla regolarità del servizio sarebbero evidenti.

Volendo sistemare la piazza della ex stazione come secondo il rendering proposto, si potrebbe invece semplicemente prolungare il semplice binario in uscita dalla Galleria Morla solo di altri 200 metri sino a subito dopo l’edificio della ex stazione stessa e collocare la fermata, a doppio binario, in corrispondenza dell’attraversamento di via Concordia; sarebbe così garantito l’accesso diretto dalla Tramvia al cuore economico – sociale di Ponteranica con immediato interscambio con i servizi di bus di distribuzione nel territorio.

3) Rinunciare alla linea aerea implica che le nuove vetture vengano attrezzate anche per l’alimentazione da terra. Questo significherebbe l’impossibilità di utilizzare sulla T2 le attuali vetture della T1, la qual cosa, tenuto conto anche dei maggiori tempi di percorrenza, richiederebbe un incremento dello stock di nuove vetture, attualmente pari a 10, di almeno 4 o 5 unità. Nelle altre città europee i costosi tratti senza linea aerea vengono adottati eminentemente per salvaguardare iconografie storiche antiche. Nelle aree verdi come quella di Ponteranica la tutela dell’estetica può essere garantita semplicemente adottando pali di forma e colore adeguati.

4) Il prolungamento del tratto interrato di ulteriori 200 metri implicherebbe il sottopassaggio di via Pontesecco, la qual cosa richiederebbe una galleria molto più profonda (con connessi problemi geologici) e una successiva rampa più lunga che arriverebbe presumibilmente a via Foppetta. Quindi un’opera molto più complessa e costosa di cui non sono molto chiari i vantaggi!

5) Come si pensa di far fronte a questi maggiori costi e anche di poter ugualmente completare l’opera nel 2026 onde non perdere i fondi del Pnrr?

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