Italia, cantiere aperto: c’è curiosità per Retegui

Il punto. Il campionato si ferma per quasi due settimane e lascia spazio alla Nazionale, che giovedì a Napoli affronta l’Inghilterra e domenica 26 marzo andrà in trasferta a Malta: sono le prime partite del cammino di qualificazione all’Europeo del 2024 in Germania.

La curiosità non manca, viste le convocazioni del commissario tecnico Roberto Mancini, che da quando guida l’Italia ha già chiamato ben 102 giocatori diversi. Non sono tempi di certezze, il Mancio non smette di esplorare alla ricerca dell’assetto più affidabile. A questo giro le novità – giocatori alla prima convocazione in azzurro – sono Wladimiro Falcone, portiere del Lecce, Alessandro Bongiorno, difensore del Torino, e l’attaccante argentino di origini italiane (e in possesso di doppio passaporto) Mateo Retegui. Chi non mangia pane e calcio, quotidianamente incollato alla tv o ai siti internet, si sarà chiesto da dove spunta questo Retegui. È stato l’osservatore Diego Mazzilli, sguinzagliato da Mancini alla ricerca di soluzioni per far fronte all’emergenza in attacco, a pescarlo nell’Atletico Tigre (per tutti semplicemente Tigre), squadra argentina di Victoria, provincia di Entre Rios, a nord-est del Paese: galleggia nelle retrovie della Primera Division, il massimo campionato, ma Retegui si sta facendo notare avendo già segnato 6 reti su otto presenze quest’anno (e 23 su 42 nel 2022). Nonno emigrato da Canicattì (Agrigento), ha 23 anni, è chiamato «El Chapita» e viene dal vivaio del Boca Juniors, ma ha giocato anche nell’Estudiantes e nel Talleres. Dev’essere un atleta poliedrico visto che ha praticato a livello agonistico anche l’hockey su prato, ma al nostro ct interessa scoprire in lui il degno erede di oriundi storici e importanti come Sivori, Angelillo e Altafini. Intanto, a proposito di oriundi, Retegui va ad aggiungersi in Nazionale all’attaccante «tedesco» Vincenzo Grifo e al difensore brasiliano dell’Atalanta Rafael Toloi, tutti giocatori di livello. Come lo è sempre più l’altro atalantino chiamato da Mancini: il bravo difensore Giorgio Scalvini, destinato a diventare un titolare dell’Italia. Ha buona tecnica, visione di gioco e soprattutto personalità. Per Gasperini è già un punto fermo.

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