A Casazza le porte sono troppo alte Brusaporto-Villa Valle non si gioca

IL CASO. Vani i tentativi di rimediare con della sabbia, si va versolo 0-3 ospite. Il precedente del Campodarsego.

Il 20 settembre pomeriggio alle 15, al centro sportivo comunale di Casazza, si sarebbe dovuto disputare l’anticipo del campionato di Serie D tra il Brusaporto e il Villa Valle. La gara però non si è giocata. Le porte erano più alte di qualche centimetro rispetto al limite regolamentare di 2 metri e 44 centimetri (a cui si può applicare una tolleranza di un paio di centimetri): prendendo come punto di riferimento la seduta in tribuna, grossomodo due centimetri vicino agli incroci nella porta di destra, circa sette in quella di sinistra.

Così, a partire dall’orario in cui era stato fissato il calcio d’inizio, l’arbitro dell’incontro, il signor Stefano Laugelli di Casale Monferrato, ha dato alla squadra di casa, il Brusaporto, il cui stadio storico è ancora inagibile (ecco perché era Casazza), i 45 minuti di tempo canonico per ripristinare in qualche modo le altezze corrette. I tentativi di porre rimedio alla situazione, con della sabbia, non sono però andati a buon fine. La partita di conseguenza non è nemmeno cominciata; il che comporterà molto probabilmente, a meno di eventi inattesi, la vittoria del Villa Valle a tavolino per 0-3.

Il precedente

Un precedente specifico in D, risalente al 29 gennaio di quest’anno, terminò proprio in questo modo. Quella volta a pagare dazio fu il Campodarsego, e a beneficiarne la Virtus, a cui il giudice sportivo concesse lo 0-3 a tavolino per una porta troppo bassa di 6 centimetri. Il ricorso effettuato in seguito del Campodarsego non portò a nulla e la vittoria dei bergamaschi venne confermata in via definitiva. Come successo ieri, anche in quel caso la squadra ospite aveva presentato all’arbitro una segnalazione scritta prima del fischio d’inizio, in gergo tecnico una «riserva».

«Le porte sono risultate fuori misura - ha spiegato il presidente del Villa Valle, Piergiorgio Castelli -. Abbiamo evidenziato la cosa al direttore di gara, il quale poi ha verificato e ha dato alla società di casa i canonici 45 minuti per risolvere il problema. Non si è riusciti a rimediare, e il campo risultava non a regola, per cui la partita non si è disputata, con nostro grande rammarico peraltro. Noi preferiamo giocarle, le partite, siamo gente di sport».

Si è provato a lungo, e a più riprese l’arbitro ha misurato le altezze, verificando allo stesso tempo la solidità della base in sabbia. Alla fine dei 45 minuti concessi, il direttore ha tuttavia decretato la definitiva impossibilità di avviare l’incontro

La corsa contro il tempo

Dal momento della segnalazione, a Casazza è scattata una corsa contro il tempo. Si è provato, come detto, con la sabbia, portata anche sulla benna di una ruspa per fare più in fretta. Il problema però non era soltanto alzare la linea di porta, ma anche garantire un terreno solido e compatto su cui giocare. Si è provato a lungo, e a più riprese l’arbitro ha misurato le altezze, verificando allo stesso tempo la solidità della base in sabbia. Alla fine dei 45 minuti concessi, il direttore ha tuttavia decretato la definitiva impossibilità di avviare l’incontro. «Dispiace non giocare, tra l’altro su un campo che forse è il più bello della Serie D - ha commentato a caldo mister Marco Sgrò, allenatore del Villa Valle -. Peccato sia andata così». Il Brusaporto, arrivata la decisione arbitrale, ha scelto di chiudersi nel silenzio stampa.

La manutenzione del campo

Ora bisognerà capire come sia accaduto che le porte, posizionate l’anno scorso, siano risultate troppo alte. Vero è che nell’ultimo periodo, fino a qualche giorno fa, il campo di Casazza è stato sottoposto a opere di manutenzione che hanno interessato il manto erboso: ma questa circostanza, da sola, non è certo sufficiente stabilire una connessione automatica tra quell’intervento di manutenzione e il disguido di ieri.

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