Atalanta, lo striscione: «Procuratori indegni e giocatori ingrati». Lookman sui social: «C’era un patto con la società»

IL CASO. «Rispettate i tifosi e chi vi ha valorizzato», scrive un gruppo di tifosi dell’Atalanta. E l’attaccante pubblica una lunga lettera sui social.

Bergamo

Il «caso Lookman» tiene banco in casa Atalanta. Il club ha rifiutato l’offerta da 42 milioni più 3 di bonus presentata dall’Inter, ritenendola non congrua rispetto al valore dell’attaccante nigeriano. Che di tutta risposta ha cancellato dai propri profili social tutte le fotografie con la maglia dell’Atalanta, comprese quelle della notte di Dublino. Ora, una parte della tifoseria si fa sentire con uno striscione appeso sulla recinzione del centro sportivo di Zingonia. E il giocatore ha pubblicato un lungo messaggio sui social.

«Ora basta! Procuratori indegni e giocatori ingrati, rispettate i tifosi e chi vi ha valorizzato», il testo del drappo firmato «Forever Atalanta», gruppo della Curva Sud nerazzurra.

Lookman sui social

L’attaccante ha rotto il suo silenzio via social: «Negli ultimi tre anni all’Atalanta, ho dato tutto me stesso. Non solo come calciatore, ma come persona. Ho sempre indossato la maglia con orgoglio cercando di rappresentare questo club e la città di Bergamo con cuore, passione e attaccamento.

Sono venuto qui con la speranza di aiutare a crescere questo club speciale e insieme abbiamo costruito ricordi che porterò sempre con me. Vincere l’Europa League con i miei compagni in quella notte di Dublino, festeggiando con i nostri tifosi, è stato uno dei momenti di maggior orgoglio della mia carriera. Quando ci penso mi viene ancora la pelle d’oca.

L’Atalanta, e specialmente i suoi tifosi, sono diventati parte di me. È stato come essere a casa fin dal primo giorno e ho sempre cercato di ripagare l’amore ricevuto, anche in momenti difficili dietro le quinte.

Questo è ciò che rende la scrittura di questo messaggio così difficile. Ho amato ogni momento ma sento che ora, dopo tre splendidi anni a Bergamo, sia il momento giusto per provare una nuova esperienza, una nuova avventura. Ci sono stati tanti club che hanno avvicinato l’Atalanta in questi anni, ma sono sempre stato fedele.

Comunque, io e la proprietà avevamo un accordo perché questo fosse il momento giusto, il club è stato chiaro con me sul fatto che per un’offerta giusta mi avrebbero lasciato partire. Nonostante ora sia arrivata un’offerta in linea con quanto discusso, purtroppo il club sta bloccando questa opportunità per ragioni che non capisco. Dopo diversi mesi di promesse non mantenute e un trattamento negativo sul piano umano e professionale, purtroppo sento di non aver altra scelta che parlare pubblicamente, per ciò che considero giusto. E confermo di aver chiesto formalmente la cessione. Anche in momenti di estrema difficoltà che ho incontrato, tanti dei quali sono rimasti privati e confidenziali, ho sempre cercato di mettere il club, i tifosi e la squadra al primo posto, sperando non si arrivasse a questo punto, ma purtroppo sento che ora non c’è possibilità di scelta. Ai tifosi - il battito del cuore di questo club - voglio dire questo: mi dispiace davvero si sia arrivati a questo. Spero possiate capire questa situazione incredibilmente difficile. Si tratta semplicemente di difendere ciò che ritengo giusto. Il supporto che mi avete sempre dato è stato incredibile e il legame che si è creato è speciale. Spero di lavorare con il club per trovare una soluzione amicale per tutte le parti, il prima possibile.

Con amore e gratitudine,
Ademola».

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