Buon compleanno super Atalanta. Mai così splendente in 115 anni di storia

Calcio. L’Atalanta compie 115 anni con una seconda posizione impensabile in Serie A, lo stadio pieno, un bilancio in attivo e tanti giovani che si stanno distinguendo. Quattro pagine de «L’Eco di Bergamo» di lunedì 17 ottobre dedicate alla squadra nerazzurra.

Non era mai accaduto, nella storia, di festeggiare un compleanno da secondi in classifica e con la squadra ancora imbattuta dopo 10 turni. Con lo stadio praticamente sempre esaurito e - sabato è successo anche questo contro il Sassuolo - con cinque figli del vivaio contemporaneamente in campo. Sportiello e 4 ragazzi: Okoli, Scalvini, Ruggeri e Zortea. Saranno le prossime plusvalenze, necessarie per confermare l’Atalanta esempio di gestione in un calcio sempre più folle. Succede dal 1925, quando l’Atalanta cedette Camillo Fenili alla Juventus. L’anno dopo il ragazzo (aveva 22 anni) diventò il primo bergamasco di sempre a vincere lo scudetto, mentre l’Atalanta stava ancora festeggiando i due anni di gestione coperta con quell’operazione.

Una storia di bergamaschi

È successo tante altre volte, ai più fortunati tra i figli del vivaio. Ma tanti altri sono rimasti e hanno costruito la fortuna del club. Non può essere altrimenti se nei primi 10 giocatori con più presenze ci sono sei bergamaschi (Giampaolo Bellini da Sarnico in 18 anni è arrivato a 435 partite...) e altri tre che poi sono rimasti a vivere a Bergamo. O se a guidare la squadra in questi 115 anni di storia ci sono stati ben 17 allenatori bergamaschi, tra l’altro tutti prima passati anche dal campo, come calciatori. E se ancora vi manca un briciolo di appartenenza è doveroso ricordare che fino a febbraio all’Atalanta c’erano state solo proprietà bergamasche. E comunque la gestione è sempre dei Percassi: il presidente Antonio - unico in Italia - con il club ha giocato 110 partite in Serie A e B. E suo figlio Luca, l’amministratore delegato, senza arrivare in prima squadra ha comunque vinto uno scudetto con la Primavera.

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