L’Atalanta saluta Gasperini. Nove anni di successi scolpiti per sempre nella storia nerazzurra - Il racconto fotografico

IL PROFILO. Finisce qui una delle favole più belle che il calcio italiano possa raccontare. La storia di mister Gasperini a Bergamo, anche attraverso gli scatti più salienti.

Bergamo

Gasperini saluta l’Atalanta, dopo nove stagioni costellate di risultati straordinari, sul campo e fuori. Perché oltre alle qualificazioni alla Champions, alle finali di Coppa Italia, alla vittoria dell’Europa League, questo ciclo sportivo ha il merito di aver cambiato per sempre la mentalità calcistica della città, spostando l’asticella sempre più in alto.

«Ciao Gasp, sarai sempre nella storia dell’Atalanta»

Il foto racconto della trionfale permanenza di Gasperini a Bergamo dall’arrivo nel 2016 alle qualificazioni per la Champions, alle finali di Coppa Italia fino al grande trionfo in Europa League.

Afb

Arrivato a Bergamo nell’estate 2016, con l’Atalanta reduce dal biennio firmato Reja, ci è voluto poco per capire di che pasta fosse fatto Gasperini. Un inizio di gol e spettacolo, ma con quattro sconfitte nelle prime cinque giornate. E l’esonero immediato come rischio concreto.

Un quarto posto da sogno

Poi la svolta: via i senatori dalla formazione titolari, largo ai giovani. A partire dal turno infrasettimanale della sesta gara stagionale, a Pescara contro il Crotone: vittoria, 1-3. La prova del nove arriva qualche giorno più tardi, in casa contro il Napoli. In rosa ci sono centravanti esperti come Paloschi e Pinilla, ma Gasperini lancia ancora una volta Petagna: sarà suo il gol decisivo per la vittoria che darà il via a una splendida cavalcata fino al quarto posto, fino alla qualificazione all’Europa League, ventisei anni dopo l’ultima partecipazione dell’Atalanta alle coppe europee.

E il resto è storia nota, ma sempre piacevole da ricordare: la prima avventura internazionale, fino alla dolorosa eliminazione con il Borussia Dortmund, riuscendo comunque a restare tra le prime sette. Ottenendo quindi la qualificazione all’Europa League, passando dai preliminari.

Da Copenaghen alla Champions

Preliminari persi in finale, ai calci di rigore, sul campo del Copenaghen. Uno dei momenti più difficili dell’avventura di Gasperini all’Atalanta, capace di rialzarsi con l’arrivo dell’autunno e di intraprendere un percorso quasi perfetto nel girone di ritorno, fino alla prima - storica - qualificazione alla Champions League, con il terzo posto in campionato della stagione 2018-2019.

Da Zagabria al Psg

E chi se la dimentica quella prima partecipazione alla Champions? La sconfitta 4-0 a Zagabria, all’esordio, quella beffarda per 1-2, in casa contro lo Shakhtar, il 5-1 sul campo del Manchester City, dopo essere passati in vantaggio. E la rimonta, con passaggio del turno, nelle ultime tre partite della fase a gironi. Quindi il Valencia, «asfaltato» all’andata (4-1) e battuto anche al ritorno (3-4), con lo storico poker di Ilicic. Poi lo stop al calcio per via del Covid e la ripresa in estate, fino a quel pass per la semifinale sfiorato in gara secca a Lisbona, contro il Paris Saint-German: uno dei momenti più alti, ma che amarezza.

Per l’Atalanta, nel frattempo, la Champions League diventa un’abitudine: il terzo posto viene replicato nel 2020 e poi nel 2021. Quindi la stagione più difficile, la 2021-2022: i nerazzurri di Gasperini vivono un gran girone d’andata, sempre in lotta per le primissime posizioni, salvo poi crollare nel ritorno, anche a causa di una lunga serie di infortuni ed episodi arbitrali sfortunati.

Nuove ambizioni

Dopo la fine del campionato sembra sia arrivato il momento di separarsi, ma l’Atalanta e Gasperini rilanciano le ambizioni: si va avanti insieme. Dal mercato ecco Lookman e un giovane stellare come Hojlund, la squadra - senza le coppe - va forte in campionato e riesce a rientrarci subito, con un sesto posto che diventa quinto per la penalizzazione della Juventus.

L’Europa League a Dublino

Si torna in Europa League, con volti nuovi: Kolasinac, Scamacca, De Ketelaere, giocatori valorizzati da un ambiente e un allenatore capaci di tirar fuori il meglio da chi sta vivendo qualche difficoltà.

E quindi lo Sporting, la notte di Anfield, la sofferenza al ritorno contro il Liverpool, il Marsiglia e... la notte più bella, a Dublino, il punto più alto della storia del club come della carriera di Gian Piero Gasperini. La notte in cui Bergamo ha alzato al cielo l’Europa League.

Arriviamo all’ultima stagione. Finalista per il Pallone d’Oro degli allenatori, con il sogno di correre per lo scudetto cullato fino a dieci giornate dalla fine, le prime crepe dopo le eliminazioni da Champions e Coppa Italia contro Bruges e Bologna. Il terzo posto centrato battendo proprio la Roma è l’ultima Gioconda dell’Atalanta firmata Gasperini. L’ultimo capitolo di una delle favole più incredibili che il calcio italiano possa raccontare.

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