Erica & Fabio alla Sarnico-Lovere, una gara da film

La storia Villa in carrozzina, Marcassoli alla spinta: diventerà una pellicola. «Sogniamo New York».

Che storia, la loro, non per caso diventerà un docufilm. Per prepararsi, Fabio Marcassoli, anni 43 da Sarnico, per un mese si è allenato spingendo una carrozzella di riserva con sopra sacchi per mezzo quintale di sale: anche se li copriva con un telo nero, in molti lo guardavano strano. Ieri, sulla carrozzina ufficiale è tornata a sedersi Erica Villa, anni 28 da Treviolo, che a tre anni di distanza dall’ultima volta è tornata a sentire l’ebbrezza del vento in fronte: che vuoi che sia qualche goccia d’acqua, in un giorno così.

È la domenica in cui l’atletica si fa sogni, altruismo e ricordo, perché loro, Fabio & Erica, si sono conosciuti qualche anno fa in occasione della scomparsa di un amico comune, Gianluca Plebani, che idealmente è sempre con loro. La carrozzina usata, fresca di modifica (è stata la prima uscita con una sola ruota frontale) l’ha inventata e lavorata di fino suo padre Guido: «L’ha messa a punto appositamente per la mia altezza, così da facilitare la meccanica di corsa – dice il gigante dal cuore buono Marcassoli, (1,98 per 95 kg, agente di commercio con alle spalle una carriera di livello nella kickboxing) –. Peccato solo che a causa del maltempo previsto da giorni, alcuni miei amici non abbiano potuto seguirci per tutta la gara con un’imbarcazione come avrebbero voluto fare. Ma Erica è stata felicissima, il suo entusiasmo è contagioso».

Già. Dopo aver dato alle stampe sei libri, l’ultimo della serie «Rotelle fumanti» (che racconta proprio le emozioni vissute da quando hanno iniziato a gareggiare insieme nel 2017) diventerà una pellicola vera e propria, grazie a una raccolta di crowdfunding sposata anche dall’associazione nazionale videografi. Prima di domenica 24 aprile, la troupe guidata dal marchigiano Daniele Donati era stata anche a casa dell’aspirante scrittrice, nella palestra Fight & Fitness di Paratico gestita da Enrico Piensi (dove Marcassoli è diventato maestro) per raccontare la storia di questa ragazza disabile che dalla nascita non ha potuto camminare, ma che attraverso lo sport (in passato è stata nuotatrice e sciatrice) sta superando barriere apparentemente insormontabili.

«Da anni proviamo a iscriverci a New York, ma purtroppo la lotteria ci dice sempre male - chiudono i due protagonisti festeggiati all’arrivo (con il crono di 1h57’59”, posizione 482) -. Speriamo che la volta buona arrivi nell’edizione del 2023»

Prossimi sogni? Oltre a vedersi sul grande schermo, quello grande è allungare sulla maratona (Marcassoli, tesserato per l’Atl. Bergamo 59 Oriocenter, ha un personale di 3h20’) e magari la più importante al mondo: «Da anni proviamo a iscriverci a New York, ma purtroppo la lotteria ci dice sempre male - chiudono i due protagonisti festeggiati all’arrivo (con il crono di 1h57’59”, posizione 482) -. Speriamo che la volta buona arrivi nell’edizione del 2023».

Quando tornerà anche una Sarnico-Lovere la cui decima edizione di ieri è andata in archivio con qualche curiosità statistica: il 35% della partecipanti è stato al femminile, i meno giovani sono stati Francesco Bulletti (80 anni) e Liliana Cella (anni 78), con i Runners Bergamo quale team più rappresentato tra i 553 in gara.

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