L’Agnelli vende ad Aversa la sua A2:
«Ma fra due anni...»

ADDIO O ARRIVEDERCI? Cessione dei diritti per partecipare al prossimo campionato per 50mila euro. Il presidente Angelo Agnelli: «Se in futuro ci saranno i presupposti, potrei valutare di ripartire forte».

Addio Agnelli Tipiesse, anche se tutti nel mondo sportivo bergamasco si augurano che possa trattarsi solo di un arrivederci. Il presidente Angelo Agnelli, infatti, non ha escluso la possibilità di un suo ritorno sulle scene, se ci saranno le condizioni e soprattutto quando ci sarà un impianto adeguato dove poter giocare. Intanto nelle prossime ore diventerà ufficiale, come è stato più volte annunciato nelle scorse settimane, la cessione dei diritti a partecipare al prossimo campionato di Serie A2 maschile, che la società bergamasca ha venduto alla Wow Green House di Aversa (Caserta), compagine che quest’anno ha giocato nel girone Blu della Serie A3, per una cifra che si aggira intorno ai 50mila euro.

Domenica scorsa Angelo Agnelli ha visto l’ultima partita della sua squadra a Vibo Valentia, quella che ha decretato il ritorno in SuperLega della squadra calabrese, a fianco di Massimo Righi, presidente della Lega volley maschile anche perché con la cessione dei diritti di Serie A2 il presidente bergamasco decadrà anche dall’incarico di vicepresidente di Lega. «A Vibo Valentia sono rimasto impressionato quando a fine partita sono stato abbracciato da due procuratori, che solitamente vengono paragonati agli squali nel mondo della pallavolo e che sembravano forse più commossi di me – racconta –. Però che sia chiaro che con voglio lasciare nelle polemiche, ma voglio solo che rimanga un bel ricordo per tutto quello che abbiamo fatto e che tutti insieme siamo riusciti a costruire».

Al momento, non si intravede nessuna possibilità di rivedere in campo una squadra denominata Agnelli: nessun campionato minore, di Serie B o di Serie C, con l’Agnelli che non ripartirà nemmeno dal settore giovanile. In passato si era parlato di un Cisano in Serie B, con una squadra composta da giovani molto validi, ma l’idea sembra essere tramontata. «Continueremo a finanziare le attività che esistono già, come il settore giovanile di Vigevano e proprio a livello di amicizia personale potrei dare una mano al settore giovanile del Cisano, che è già strutturato ed è molto valido, ma per ora non esistono progetti di prima squadra».

Tutti però nel mondo pallavolistico bergamasco si augurano un suo ritorno sulle scene, magari con un ritrovato entusiasmo per riavere una squadra in grado di tornare a riempire il palasport del futuro. «Vedremo se in futuro ci saranno i presupposti per tornare. Ripartire fra un paio d’anni potrebbe essere una possibilità, perché 18 anni di emozioni vissute nella pallavolo non si cancellano facilmente. Posso solo garantire che se deciderò di tornare, sarà per riprovare a portare Bergamo in SuperLega».

I ricordi

Angelo Agnelli comincia quindi a sfogliare l’album dei ricordi, caratterizzato da momenti di grande felicità, ma anche da momenti tristi: «Il momento più bello, che ancora mi fa venire la pelle d’orca a ripensarci, è stata la prima storica Coppa Italia, conquistata a Bologna, praticamente il giorno prima che si fermasse tutto per la pandemia. Una soddisfazione grandissima, anche perché arrivavamo da due Coppe Italia perse in finale, prima con il Civita Castellana allenato da Alessandro Sapanakis e nel quale giocava l’italo-cubano Williams Padura Diaz e poi con il Piacenza che venne promosso in SuperLega, al termine di una partita persa al tie-break, dopo che ci eravamo trovati avanti per 2-1 nel conteggio dei set».

A fianco di tanti momenti belli, esistono anche ricordi tristi. «Il momento più triste forse è questo, perché a tutti gli altri momenti tristi vissuti sul piano sportivo abbiamo sempre saputo reagire. Nelle difficoltà, la società si è sempre compattata ed ha trovato sempre le soluzioni migliori, invece è stato triste decidere di dover mettere la parola fine a tutta questa avventura».

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