
(Foto di Afb)
L’AMICHEVOLE. Prima uscita internazionale per Ivan Juric da tecnico nerazzurro. Alla Red Bull Arena di Lipsia sulle fasce spazio a Bellanova e Zappacosta. Dietro c’è Scalvini e non Djimsiti. Il ritorno di Scamacca.
Lipsia
Avversario di spessore per l’Atalanta nel primo test «vero» della stagione dopo il collaudo in famiglia di sabato scorso a Clusone. I nerazzurri nel pomeriggio di sabato 2 agosto (dalle 15) hanno giocato sul campo del Lipsia, quotata formazione della Bundesliga (il massimo campionato tedesco) anche se reduce da una stagione molto negativa che l’ha vista mancare l’accesso alle coppe europee. Per questo è in atto una profonda rivoluzione, ma la squadra ha una gran voglia di mettersi in evidenza visto che si tratta della prima partita della stagione davanti al proprio pubblico, con annessa presentazione all’americana.
Il primo tempo finisce (dopo 2’ di recupero) con il Lipsia in vantaggio per 1-0. La rete dopo 13’ di gioco: Hien chiude bene su Openda pescato sul filo del fuorigioco davanti a Carnesecchi, ma sull’angolo che ne segue è lo stesso Openda, con un destro al volo a incrociare, a spedire in rete il pallone calciato da Baumgartner dalla bandierina di sinistra del fronte offensivo tedesco.
In generale una partita giocata al piccolo trotto, fra due squadre in debito di preparazione ma con i tedeschi più avanti come condizione generale e quindi più rapidi e pericolosi nelle ripartenze. L’Atalanta prova a costruire gioco ma ottiene solo una larga supremazia nel conto dei calci d’angolo (5-1). Tra le note positiva il buon funzionamento della catena di sinistra fra Kamaldeen e Zappacosta, ma c’è ancora molto da lavorare. Oltre al gol, Lipsia pericolosissimo al 25’, con una ripartenza di Bakayoko conclusa da un cross al centro sul quale de Roon salva alla disperata sfiorando l’autogol. Ammoniti Kamaldeen e Baku. Nella ripresa previste diverse sostituzioni, con l’atteso ingresso in campo di Scamacca fermo da un anno per infortunio.
L’Atalanta dei cambi, gettata nella mischia da Ivan Juric a metà ripresa in sostituzione di quella che aveva tutti i requisiti per avere una parvenza di formazione titolare, ribalta il Lipsia e strappa applausi con una prestazione di qualità. Alla ribalta naturalmente il rientrante Scamacca, che pur in condizione ancora lontana da quella ottimale ha toccato due palloni (colpo di testa fuori e sinistro in gol) che hanno ribadito come le doti di un attaccate nato non abbiano bisogno di essere allenate. Il centravanti romano è andato a segno al termine di un’azione altamente spettacolare, tutta di prima, che ha coinvolto anche Palestra, Sulemana, Ahanor, Samardzic e Maldini.
Del giovane Bernasconi (ottima la sua prova sulla fascia sinistra) ilgol decisivo, al 44’, cona per lui insolita conclusione di destro dopo un calcio d’angolo battuto da Samardzic e respinto di testa dalla difesa tedesca.
Detto che non ci sono gli elementi per lasciarsi andare a prematuri entusiasmi (lo stesso Lipsia ha affrontato la ripresa con una formazione largamente rimaneggiata rispetto a quella competitiva schierata a inizio gara) va comunque salutata con soddisfazione la prestazione di una squadra parsa vivace e vogliosa di ben figurare, a parità di condizione con quella che, nei primi 65’ di gioco, si era invece espressa solo a sprazzi giocando per lo più al piccolo trotto.
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Scalvini; Bellanova, de Roon, Ederson, Zappacosta; De Katelaere, Kamaldeen; Pasalic.
RB Lipsia: Vandevoordt, Orban, Bakayoko, Openda, Seiwald, Baumgartner, Baku, Raum, Lukeba, Schlager, Diomande. A disposizione: Gulacsi, Blaswich, Zingerle, Geertruida, Bitshiabu, Banzuzi, Nusa, Klostermann, Vermeeren, Nedeljikovic, Ouedraogo, Maksimovic, Finkgrafe, Elmas. All. Werner.
Arbitro: Alexander Sather (assistenti: Johannes Schipke e Eugen Ostrin).
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