«Orobie Skyraid», Luca Arrigoni e Giuditta Turini senza rivali

L’arrivo del 40enne di Costa di Mezzate al traguardo a Valbondione, tra turisti e appassionati accorsi in Valle Seriana, poco dopo le 13 di sabato 24 luglio: finish time di 7h11’18”. Per le donne trionfa Giuditta Turini, 32 anni, di Gressoney: ha corso in solitaria andando a vincere in 8h36’11”.

Nessun dubbio, nessuna incertezza. Il quarantenne di Costa di Mezzate (Team Autocogliati) e la trentaduenne gressonara della scuderia KARPOS/HOKA ONE ONE sono partiti di gran carriera portando a termine nel migliore dei modi una cavalcata trionfale sui sentieri orobici tra Val Seriana e Valle Brembana. A sospingerli, dal primo all’ultimo metro di questi tecnicissimi 56 km (3800 m d+), migliaia di supporter che, di buon’ora, sono saliti in quota distribuendosi tra passi, valichi e rifugi. Scommessa vinta per Mario Poletti e lo staff di Fly-Up Sport che sono riusciti a richiamare ai nastri di partenza 650 concorrenti. Gara dura l’Orobie Skyraid, ma destinata a diventare una grande classica di metà estate. Con partenza da Ardesio e arrivo a Valbondione, ha toccato i rifugi Alpe Corte, Laghi Gemelli, Calvi, Brunone, Coca e le baite di Maslana. Le sue ripide salite e impervie discese hanno messo a dura prova le gambe e la testa di ogni singolo atleta, riscuotendo però unanimi consensi.

GARA UOMINI, UN SOLO UOMO AL COMANDO
Un problema al Tendine d’Achille, dopo 4 ultra consecutive, ha tagliato fuori dai giochi il campione valdostano Franco Collé, rendendo però ancora più entusiasmante la gara maschile. I sogni di gloria dei vari pretendenti sono però stati subito smorzati dal forcing di Luca Arrigoni. Reduce da un eccellente 6° posto ai recenti mondiali di skyrunning, l’atleta di Giorgio Pesenti ha praticamente corso in solitaria galvanizzato dal tifo del pubblico di casa. Per lui finish time di 7h11’18”. Alle sue spalle il veronese Francesco Lorenzi ha invece impostato una tattica più guardinga risalendo dalla 8ª alla 2ª posizione. Anche per lui standing ovation al traguardo di Valbondione con crono finale di 7h46’25”. A completare il podio 2021 un tenace Luca Carrara. L’atleta del Team Salomon ha ingaggiato un serrato testa a testa con lo “scalvino” Clemente Berlingheri lungo tutta la traversata in quota. Il loro duello si è concluso nella discesa finale con Carrara terzo in 7h59’06”. Se nella top five troviamo Berlingheri (8h00’38”) e Marco Zanchi (8h06’54”), tra i migliori dieci si sono piazzati anche Andrea Baroni, Ivan Milesi, Davide Mazzocchi, Andrea Sorteni e Andrea Noris.

GARA DONNE, GIUDITTA TURINI SHOW
Una fuga in solitaria per la due volte campionessa italiana di trail running che, confermando i pronostici della vigilia, ha corso in solitaria andando a vincere in 8h36’11”. Più combattuta è stata la lotta per il podio. L’albinese Chiara Galli, saldamente in seconda posizione è stata tagliata fuori dopo una caduta con conseguente botta al ginocchio. Ne hanno approfittato Giulia Zanotti e Daniela Rota che nella seconda metà di gara si sono affrontate a suon di sorpassi. Sul finale la più esperta Rota ha avuto la meglio giungendo seconda in 9h20’09”. Terza piazza per Zanotti in 9h25’25”. Bene anche Giulia Saggin 4ª e Maria Eugenia Rossi 5ª.

Sono 650 gli atleti che si sono presentati all’alba di sabato 24 luglio alla competizione voluta dallo skyrunner Mario Poletti con il suo staff di Fly-Up Sport . Il tracciato unisce in un unico «fil rouge» i rifugi Alpe Corte, Laghi Gemelli, Calvi, Brunone, Coca e le baite di Maslana. Una platea immersa nel verde e al fresco per il posizionamento del pubblico che ha assistito al passaggio degli atleti nonostante il tempo incerto . Gli skyrunner sono partiti da Ardesio alle 6. Il primo tratto di 19 chilometri è impegnativo ma non impossibile, è «di gambe» come dicono gli addetti ai lavori: raggiunto il rifugio Alpe Corte, i corridori hanno preso la via del Passo Laghi Gemelli per poi scendere al Rifugio.

Gli atleti al top, superata la frazione «facile», si sono addentrati nel cuore più ruvido delle nostre montagne, quello sospeso tra Val Brembana e Val Seriana . Dai Gemelli si passa dalla Diga Sardegnana e via di corsa verso il Rifugio Calvi, un tratto ancora «amico». Ma da lì in avanti, alle gambe bisognerà aggiungere «la testa»: gli atleti hanno dovuto fare i conti con la risalita verso il Passo di Valsecca alle sorgenti del Brembo per raggiungere il Rifugio Brunone .

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Un passaggio che per i comuni mortali è indicato su tutte le cartine come sentiero EE, cioè per escursionisti esperti. Infatti tra il Calvi e il Passo di Valsecca (2.496 metri) c’è un dislivello di 500 metri che sale dritto e poi giù a picco di corsa fino alla Valle del Salto (1.900 metri). Da qui in avanti si risale per attraversare tutta la costa che porta al Rifugio Brunone dove, al 44° chilometro di gara, è posto il secondo cancello orario: chi non raggiunge questo obiettivo entro le 15,30 dovrà scendere a piedi a Fiumenero. L’ultimo tratto dal Brunone al Coca è particolarmente delicato, ma è la discesa verso Maslana il tratto più ripido.

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