Martedì l’Italia femminile sfida l’Inghilterra. Serturini: «Il bello arriva adesso»

EUROPEO. La bergamasca Annamaria Serturini mette le mirino la semifinale contro le campionesse in carica: «Il nostro bilancio è positivo, ma non volgiamo fermarci adesso».

«Stiamo preparando la gara con l’Inghilterra con determinazione e con il sorriso sulle labbra: puntiamo su connessioni, tanto lavoro e unione, non solo tra noi calciatrici: durante questa avventura si è visto quanto siamo una grande famiglia anche con lo staff tecnico e con tutte le persone che sono qui, che ci seguono passo dopo passo e fanno sempre in modo che non ci manchi nulla». È la centrocampista bergamasca Annamaria Serturini a indicare la strada all’Italia femminile, attesa martedì 22 luglio (a Ginevra fischio d’inizio alle 21) dalla semifinale dell’Europeo contro le campionesse in carica dell’Inghilterra.

«Loro sono fortissime, ma sono convinta che tutte insieme potremo cambiare direzione rispetto all’ultima sfida persa contro di loro»

«Hanno individualità importanti»

«Le inglesi sono fortissime - ha proseguito la 27enne di Gorno -, ma si scende in campo in 11 contro 11 quindi sono convinta che tutte insieme potremo cambiare direzione rispetto all’ultima sfida persa contro di loro (1-5 nell’amichevole disputata nel febbraio 2024, ndr). Il loro punto debole, se così lo possiamo definire, è la difesa, a centrocampo e in attacco hanno invece individualità importanti che possono risolvere partita da sole. Dovremo sbagliare il meno possibile e sfruttare al massimo i tiri da fuori e le combinazioni che creeremo. Il nostro bilancio è positivo ma noi non vogliamo fermarci qui perché è adesso che arriva il bello».

«Indossare la maglia azzurra è motivo di responsabilità . L’affetto che la gente ci sta mostrando è bellissimo e spero che cresca sempre di più»

Nell’Europeo Serturini finora è scesa in campo solo nell’ultimo match del girone con la Spagna («la squadra che mi ha impressionato di più, sono affascinanti per mobilità e qualità»), sfiorando addirittura il gol del 2-2 con una gran conclusione respinta sulla linea di porta da un’avversaria. Ma la maglia da titolare non è un’ossessione: «Questa maglia è un orgoglio anche se la indossi per un solo allenamento è motivo di responsabilità e un messaggio di speranza per tutte le bambine che sognano di indossarla. L’affetto che la gente ci sta mostrando è bellissimo e spero che cresca sempre di più, perché chi verrà dopo di noi merita un futuro ancora più ricco da questo punto di vista».

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